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Crosetto pronto alla riforma delle forze armate: "Creare riserva militare attivabile in caso di necessità di guerra tipo quella in Ucraina"

Il Ministro cita l'esempio ucraino per sottolineare la necessità di riformare in senso campale le forze armate italiane, e quello di Israele come prova dell'importanza di un efficiente corpo di riservisti

15 Novembre 2023

Crosetto pronto alla riforma delle forze armate: "Creare riserva militare attivabile in caso di necessità di guerra tipo quella in Ucraina"

Fonte: Imagoeconomica

Il Ministro della Difesa Crosetto sarebbe pronto a dare l'avvio ad una riforma delle forze armate tesa ad efficientarne il pronto impiego ed aumentarne il volume, attraverso l'implementazione del corpo della riserva. Il Ministro ha anche elencato alcune delle principali problematiche che affliggono da alcuni anni le divisioni italiane, tra cui il progressivo invecchiamento del personale ed una spesa annua che non rispetta i parametri Nato. A motivare il pensiero di Crosetto, dice, l'evidenza che l'avverarsi del "peggiore scenario", una guerra tra Paesi sovrani, dopo l'invasione dell'Ucraina e le tensioni globali in aumento, non debba considerarsi irrealizzabile come in passato.

Crosetto apre alla riforma delle forze armate: più fondi e più uomini

"Le disposizioni Nato ci chiedono di schierare tre brigate ma non abbiamo i mezzi corazzati. In assenza di finanziamenti li abbiamo cannibalizzati, abbiamo tolto i pezzi da centinaia di veicoli e pure dagli aerei per far funzionare gli altri". Queste le parole del Ministro, che ha di fatto ammesso l'incompatibilità della dottrina bellica dell'alleanza atlantica basata su obbiettivi di peace-keeping, nei confronti della possibilità di una guerra reale. Incompatibilità imparata a caro prezzo dai primi battaglioni ucraini addestrati in occidente.

Crosetto ha quindi citato l'esempio di Kiev per delineare l'impreparazione dell'industria (non solo italiana) di fronte ad uno scenario bellico: "Il cambio di paradigma imposto dall’invasione russa ha colto tutti di sorpresa: la parte militare, industriale e tecnologica. Lo vediamo nella difficoltà delle fabbriche europee a soddisfare le richieste di Kiev".

Sul tema, poi, dei numeri delle forze armate, si mostra in linea con le parole del Ministro l'aumento di 10mila militari approvato dalla Difesa. Non solo, Crosetto apre alla possibilità, per il momento aleatoria, di una forza di riserva in grado di essere schierata in breve tempo in caso di necessità. A questo proposito viene citato il caso della Svizzera e, soprattutto, di Israele, capace di mobilitare 350mila uomini in pochi giorni dopo l'attacco del 7 ottobre. 

"La riserva più facile da attivare è quella delle forze di polizia - conclude Crosetto - uomini e donne che sono già formati ad attività di sicurezza. Ha senso? Non lo so. Ma una riserva andrebbe pensata. Ed è una sfida più parlamentare che di ministero".

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