Migranti Lampedusa, cdm sulla questione rimpatri, Meloni: “Fermeremo partenze dei barconi dall’Africa”

In una visita a Lampedusa, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha pronunciato parole che la premier italiana Giorgia Meloni desiderava sentire da tempo: "L'Italia può contare sull'Unione europea." Alle parole si aggiunge un piano in 10 punti per affrontare il massiccio flusso di migranti che giungono alle coste italiane. Il piano prevede un maggiore coinvolgimento di Frontex, l'agenzia di controllo delle frontiere europee, e un sostegno mirato per alleggerire la pressione sull'isola di Lampedusa, che rappresenta la porta d'ingresso dell'Europa nel Mediterraneo. Inoltre, è prevista l'implementazione del memorandum con la Tunisia, un accordo su cui la premier italiana ha posto grandi aspettative.

Migranti Lampedusa, cdm sulla questione rimpatri, Meloni: “Fermeremo partenze dei barconi dall’Africa”

Come ha sottolineato la premier Meloni in televisione: "Sono parole che non erano mai state pronunciate dall'Europa prima d'ora e si riassumono nella frase: 'siamo noi a decidere chi entra e chi non entra in Europa, non i trafficanti'". Questo segnala un nuovo approccio che pone l'accento sulla gestione controllata dei flussi migratori.

Tuttavia, la cosiddetta partita politica va giocata a diversi livelli. Sarà necessario coinvolgere i leader di altri paesi europei e collaborare con le Nazioni Unite per affrontare le sfide legate all'immigrazione su scala globale. Inoltre, l'Italia dovrà implementare il piano sul fronte interno. Oggi, durante il Consiglio dei Ministri, verrà presentato un nuovo provvedimento che prevede restrizioni più severe per i migranti che arrivano in Italia in modo irregolare.

Le misure attese dal governo includono il prolungamento del tempo massimo di permanenza nei centri di detenzione per il rimpatrio, passando da 12 a 18 mesi. Inoltre, è prevista la costruzione di nuovi centri di questo tipo in molte regioni italiane, con il supporto delle forze armate. L'obiettivo è quello di avere un centro per il rimpatrio in ogni regione, per un totale di 20 strutture.

"Rivoluzione copernicana"

La premier Giorgia Meloni ha sottolineato l'importanza della trasformazione operata dal governo italiano in Europa per contrastare i flussi migratori, definendola una vera e propria "rivoluzione copernicana". Durante l'era della sinistra al governo, si discuteva principalmente della redistribuzione dei migranti irregolari in Europa, mentre oggi l'attenzione è spostata su come impedire queste partenze illegali. È quanto emerge dopo la visita di Meloni a Lampedusa insieme alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e alla commissaria europea per gli Affari interni, Ylva Johansson.

La premier continua a ribadire che la redistribuzione non risolverà mai il problema dei flussi migratori. L'unico modo serio per affrontare questa sfida è fermare le partenze illegali, richiesta che proviene non solo dai cittadini ma anche dai rifugiati stessi. La presidente del Consiglio ha sottolineato che il futuro dell'Europa è in gioco e dipende dalla sua capacità di affrontare sfide di vasta portata, tra cui l'immigrazione illegale.

Meloni ha inoltre espresso apprezzamento per l'approccio collaborativo di von der Leyen e ha enfatizzato l'importanza di coinvolgere anche le Nazioni Unite in questa delicata questione.