29 Agosto 2023
Meloni e Mattarella, fonte: imagoeconomica
Ormai Giorgia Meloni dà ascolto solamente agli uomini dei servizi e trae ispirazione dai rapporti di intelligence che tutti i giorni legge avidamente. Ma la sua unica preoccupazione è che cosa farà ora il Capo dello Stato Sergio Mattarella. A palazzo Chigi è scattato l'allarme rosso: anche Giorgio Napolitano cominciò a bombardare il governo Berlusconi proprio dal palcoscenico del meeting di Rimini. E sappiamo tutti come andò a finire.
La preoccupazione di palazzo Chigi monta di giorno in giorno e passa da Giorgia Meloni al sottosegretario Mantovano fino all'altro sottosegretario, Fazzolari (a proposito: i rapporti tra questi ultimi sono molto buoni, prova ne sia la chat in comune anche con Deodato e Caputi). Giorgia ormai parla quasi esclusivamente con loro. Ai ministri, tranne ogni tanto con Fitto che stima, dà soltanto ordini. Parole poche. Prendere o lasciare. Nemmeno in consiglio dei ministri li sta a sentire più di tanto.
Ma adesso dovrà vedersela con il Quirinale. Perché il discorso di Sergio Mattarella al Meeting di Comunione e Liberazione ha cambiato per sempre la percezione dei rapporti tra palazzo Chigi e il Colle. Giorgia lo sa ed è pronta ad andare avanti a testa bassa rilanciando, come ha fatto, nel primo consiglio dei ministri dopo le ferie le riforme costituzionali, a partire proprio dal premierato, facendosi beffa platealmente dei moniti del Colle ("Sarà uno dei primi provvedimenti che vareremo"). Giorgia Meloni ha lanciato il guanto di sfida al Quirinale. Ma a palazzo Chigi vengono i brividi pensando a Giorgio Napolitano.
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