10 Agosto 2023
Un provvedimento, il cosiddetto decreto contro il caro voli, fortemente voluto dal governo per favorire il trasporto aereo in quelle regioni del Paese, Sicilia e Sardegna, che per propria condizione morfologica, essendo isole, sono maggiormente predisposte a farne uso. Misura considerata di buon senso ai fini della tutela del cittadino e del consumatore, secondo il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, con la quale l'esecutivo intende mettere una stretta alle tariffe di tutte le compagnie aeree in arrivo o in partenza dalle due isole citate. Proposta, questa, accolta con particolare freddezza da Ryanair.
Eddie Wilson, Ad della compagnia aerea low cost irlandese, si era scagliato ieri, mercoledì 9 agosto, contro il decreto, arrivando a definirlo addirittura una "misura sovietica": "Si tratta di una proposta ridicola ed illegale, che interferisce con le leggi del libero mercato secondo le norme Ue: è una roba populista e di stampo sovietico. In pratica, da cancellare".
Non si è fatta attendere la risposta del vertice del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, affidata ad una breve intervista riportata oggi, giovedì 10 agosto, da Tgcom 24. Replica il Ministro: "Ryanair negli anni ha manifestato una certa insofferenza alle regole del mercato. È stata sanzionata 11 volte negli ultimi anni dall'autorità per la concorrenza e il mercato". Urso ha quindi continuato: "Il mercato non è un far west: Ryanair ha bisogno di buoni consiglieri di diritto commerciale, di qualcuno che si intenda di concorrenza, mercato e diritti dei cittadini".
Il Ministro ha quindi controbattuto alle accuse di infrazione delle regole commerciali europee, assicurando invece come la misura tenda proprio al loro rispetto: "Sul caro voli siamo intervenuti secondo le regole europee. Nelle isole non vi è una alternativa di mercato adeguata. Lo Stato ha il dovere di intervenire quando il cittadino viene sottoposto a una azione che non risponde alle regole di mercato, ma che è contro queste regole e anche i diritti dei cittadini stessi".
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