08 Luglio 2021
Fonte: PerugiaToday
Sesso con cose e animali. E in Umbria scappa la polemica. “Il concetto d'identità cambia, non è più quello antropologico che conosciamo da sempre e che distingue persona da persona a ragione di evidenze biologiche, ma diventerà qualcosa che io, cittadino, posso decidere arbitrariamente secondo la percezione del momento. Di conseguenza ogni desiderio sarà considerato un bisogno e il bisogno un diritto”. Lo afferma Maria Rita Castellani, Garante per l'infanzia dell'Umbria, in un testo inviato ai mezzi d'informazione sul disegno di legge Zan. “A partire da queste considerazioni preliminari - sottolinea la Garante - si deduce che il sesso biologico non avrà più importanza dal punto di vista sociale perché conterà soprattutto il sesso culturale cioè quello percepito come, d'altra parte, si potrà scegliere l'orientamento sessuale verso cose, animali, e o persone di ogni genere e, perché no, anche di ogni età, fino al punto che la poligamia come l'incesto non saranno più un tabù, ma libertà legittime".
Una richiesta di revocare l'incarico alla Garante per le "gravissime affermazioni" sul Ddl Zan è stata avanzata alla presidente della Regione Donatella Tesei dall'associazione Omphalos Lgbti e da una cinquantina di organizzazioni del territorio.
Le dimissioni della Garante umbra sono state già chieste dai consiglieri dei gruppi di minoranza dell'Assemblea legislativa, Pd, civici e M5s, mentre il capogruppo regionale Lega Stefano Pastorelli e il senatore Simone Pillon, responsabile delle politiche familiari del partito in Umbria, si sono schierati dalla parte di Castellani.
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