09 Luglio 2023
Fonte: Milano Today
Leonardo La Russa è stato “condannato” a mezzo stampa con titoloni che hanno messo in risalto la versione della vittima del presunto stupro con annessa polemica politica sulle dichiarazioni del padre Ignazio La Russa. Nessuno, però, conosce l’altra versione, quella di Leonardo. Esiste quella cosa chiamata garantismo. Un indagato è una cosa. Un condannato è un’altra. Questa differenza abissale andrebbe rispettata e sottolineata. Sempre. Vale per il figlio di La Russa, per Silvio Berlusconi (che durante la sua carriera politica è stato perennemente “giustiziato” dai giornali) e per Daniela Santanché, che ha appreso dell’avviso di garanzia tramite i giornali.
Il caso più recente è quello di Leonardo La Russa. E delle dichiarazioni del padre, il presidente del Senato Ignazio La Russa. “Lascia dubbi il racconto di una ragazza che per sua stessa ammissione aveva consumato cocaina, episodio di cui Leonardo non era a conoscenza”, ha spiegato. Apriti cielo. Per la segretaria dem Elly Schlein “è disgustoso sentire dalla seconda carica dello Stato parole che ancora una volta vogliono minare la credibilità delle donne che denunciano una violenza sessuale a seconda di quanto tempo ci mettono, o sull'eventuale assunzione di alcol o droghe, come se questo facesse presumere automaticamente il loro consenso”. È “vergognoso” secondo Angelo Bonelli (Avs) che La Russa, “interroghi il proprio figlio e lo scagioni: nulla di penalmente rilevante”.
“Da quella notte mia figlia è devastata”, ha invece detto ili padre della 22enne che ha denunciato per violenza sessuale Leonardo Apache La Russa, auspicando che nelle indagini non influisca il peso politico della seconda carica dello Stato. “Spero che chi deve indagare e giudicare - ha aggiunto - sappia valutare oggettivamente i fatti, indipendentemente dalla potenza politica del padre”. “Se verrà dimostrato quello che racconta mia figlia, e io credo a mia figlia - ha affermato ancora -, lei resterà segnata per tutta la vita. Non ho dubbi su quello che racconta da quella notte, mia figlia è devastata”. Nessuno, però, conosce la versione di Leonardo. E sentire l’altra campana - i giornalisti dovrebbero saperlo - è essenziale prime di fare i giustizialisti.
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