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Forza Italia, dopo Berlusconi Tajani presidente pro tempore. Obbiettivo: traghettare il partito alle europee

Tajani si presenterà ai giornalisti con i tre capigruppo azzurri per annunciare il presidente pro tempore di Forza Italia, il primo dopo Berlusconi. Pochi dubbi riguardo al fatto che sarà lui ad assumere il ruolo

16 Giugno 2023

Forza Italia, dopo Berlusconi Tajani presidente pro tempore. Obbiettivo: traghettare il partito alle europee

Antonio Tajani; Fonte: Imagoeconomica

Sono passati due giorni dai funerali con i quali il Paese ha dato l’ultimo addio a Silvio Berlusconi. Dopo il lutto, in realtà non ancora concluso, amici e collaboratori si rivolgono ora all’eredità politica del Cavaliere, il partito da lui fondato, in grado di influenzare per 30 anni la cosa pubblica italiana. Per la prima volta dalla sua nascita, Forza Italia vedrà un nuovo presidente, diverso dall’ex premier.

Oggi l’annuncio del Presidente pro tempore di Forza Italia

Il nome sarà annunciato oggi, venerdì 16 giugno, a mezzogiorno, durante una conferenza stampa nella sede del partito nella quale il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, la capogruppo in Senato Licia Ronzulli, il capogruppo alla Camera Paolo Barelli ed il capogruppo all’Europarlamento Fulvio Martusciello, comunicheranno ai giornalisti il nome del nuovo vertice azzurro pro tempore, incaricato di traghettare FI almeno fino alle europee. Da lì, poi, direzione congresso.

Tajani favorito, per lui il sostegno della galassia azzurra

Viene dato per scontato che al timone del partito sarà indicato il vice premier Tajani: su di lui graverebbe la benedizione dello stesso Berlusconi, accordatagli poche settimane prima del trapasso per evitare faide interne, in particolare con la collega/contendente Ronzulli, fino a pochi mesi fa tra i favoriti alla successione del Cav. Il Ministro potrebbe contare poi sull’appoggio della famiglia dell’ex premier, in particolare della compagna Marta Fascina, a lui molto vicina, oltre che al sostegno degli alleati di governo, con i quali è stato siglato un accordo informale per evitare la cannibalizzazione dei parlamentari azzurri dopo la morte del padre nobile.

Tajani ha quindi già iniziato ad agire da presidente di partito, innanzitutto ribadendo la fermezza della linea forzista che, assicura, non cambierà: “La linea di Forza Italia resta e resterà europeista ed atlantista. Il movimento azzurro continuerà a essere il partito di riferimento dei moderati, pilastro del centrodestra. Continueremo a essere protagonisti nel Ppe”. Parole apprezzate a Bruxelles, da dove il presidente del Partito dei Popolari Europei (PPE), forza di riferimento di FI all’europarlamento, Manfred Weber, ha risposto al Ministro: “Pieno sostegno a Forza Italia e alla sua azione di governo all’interno dell’esecutivo di cui il movimento azzurro è asse portante”.

Il nome di Tajani come cardine a Bruxelles tra popolari e conservatori

È proprio il rapporto privilegiato di FI, storica forza del PPE, con gli alleati all’europarlamento, a fare della creatura di Berlusconi un irrinunciabile cardine di valore per il premier Meloni. Oltre all’imprescindibile sostegno forzista assicurante la tenuta della maggioranza nazionale, Forza Italia è ambasciatore privilegiato con i popolari europei, soggetto verso il quale il Presidente del Consiglio spera di muovere la sua rivoluzione in seno all’Unione, smembrando la storica alleanza tra socialisti e PPE che per decenni ha guidato l’UE, portando questi ultimi tra le braccia dei conservatori (di cui FdI è guida).

Quello che sarebbe di fatto il più grande cambio di pelle della politica europea dai tempi della fondazione delle sue istituzioni, tuttavia, richiede il necessario appoggio di Forza Italia, voce credibile e ascoltata tra gli uomini di Weber. La stabilità, e l’affidabilità, che la figura di Tajani esprime agli alleati, a Bruxelles come a Roma, ne fanno quindi il nome migliore alla successione del Cavaliere.

L’incognita dei famigliari di Berlusconi

Non mancano tuttavia ipotesi di altri corsi nella futura storia del partito. Se fino a poche settimane fa la cosa veniva semplicemente bollata come “un’ingenuità”, negli ultimi giorni sta diventando sempre più verosimile la discesa in politica di uno dei famigliari di Berlusconi, forse uno figlio. Non è detto che, se ciò avvenisse, la persona in questione intenda assumere le redini del partito, tuttavia è indubbio che la sua semplice origine ne farebbe una delle voci più ascoltate, tra i forzisti.

Nulla di certo, neanche le posizioni degli azzurri sul tema. Per adesso ci si limita ad esprimere, come ha fatto il vice presidente vicario dei deputati Raffaele Nevi, cordoglio per la famiglia, e diplomatica disponibilità ad accettare la cosa, se così venisse deciso: “Un membro della famiglia con un ruolo attivo in Forza Italia? Ne saremmo tutti felici, ma queste decisioni spettano solo alla famiglia Berlusconi che farà le scelte più opportune. Questo è però ancora il momento del lutto, vedremo cosa accadrà in futuro”.

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