09 Giugno 2023
Piantedosi, fonte: imagoeconomica
Svolto durante la riunione dei ministri degli Interni dell'Unione Europea. Via libera al patto Ue sui migranti, raggiunto nella serata di ieri giovedì a Lussemburgo al Consiglio Affari interni. Un complesso mosaico di provvedimenti che ha in primo luogo il compito di riformare il diritto d'asilo e la gestione dei migranti e di cui ci sono voluti nove anni per arrivarci. Contrari Ungheria e Polonia, astenuti Malta, Slovacchia, Lituania e Bulgaria. Per aspettare l'approvazione si dovrà trovare una posizione comune con il Parlamento Europeo. Soddisfazione dal Ministro Matteo Piantedosi: "L'Italia non sarà il centro di raccolta degli immigrati per conto dell'Europa".
Con il nuovo patto nasce l'obbligo di solidarietà. Più in generale l'accordo verte sulla procedura d'asilo che prevede maggiori responsabilità per i Paesi di primo ingresso e sulla gestione dell'asilo. Su quest'ultimo punto gli Stati hanno l'obbligo di contribuire e di potere scegliere su ridistribuzione e contributi. Chi non vorrà sottostare ad accogliere dovrà pagare 20mila euro a migrante.
Nuovi obblighi sul fronte delle responsabilità per gli Stati di primo approdo. L’esame delle domande d’asilo dei migranti che arrivano da Paesi con un tasso di riconoscimento inferiore al 20% dovrà essere effettuato attraverso una “procedura di frontiera” e si dovrà concludere entro 12 settimane. Il periodo durante il quale uno Stato ha la responsabilità dei migranti arrivati sul suo territorio verrà esteso: da 12 si passa a 24 mesi. Accolta la richiesta del ministro dell'Interno Piantedosi il quale chiedeva che restasse a 12 almeno per quelli salvati in mare con operazioni di ricerca e soccorso.
Soddisfazione da parte del governo italiano tramite Meloni e Piantedosi. La premier dichiara: "Soddisfatta di essere riuscita a porre la questione. Quando noi non riusciamo a reggere i flussi migratori, in qualche modo il problema diventa di tutti", e sottolinea l'imminente viaggio in "Tunisia" con "il primo ministro olandese Mark Rutte e la presidente Von der Leyen domenica per affrontare un’altra grande questione che è italiana, ma anche europea".
Piantedosi: "L'Italia ha ottenuto il consenso su tutte le proposte avanzate nel corso del Consiglio odierno. In primis, abbiamo scongiurato l'ipotesi che l'Italia e tutti gli Stati membri di primo ingresso venissero pagati per mantenere i migranti irregolari nei propri territori. L'Italia non sarà il centro di raccolta degli immigrati per conto dell'Europa".
Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel: "Questo è davvero un grande passo! Congratulazioni alla commissaria Ylva Johansson e alla svedese del Consiglio Ue per la perseveranza e il duro lavoro".
Contraria la posizione della Polonia, uno dei Paesi a votare contro: "Politicamente, pragmaticamente questo meccanismo è inaccettabile per noi", secondo il viceministro degli Interni polacco, Bartosz Grodecki, a margine del Consiglio Affari Interni in Lussemburgo.
Per il funzionario il contributo finanziario può essere paragonato benissimo ad una "sanzione". e questo contributo non sarà "in alcun modo accettato, né consentito nel nostro Paese. Non riusciamo a spiegare a una società che ha accolto oltre un milione di profughi di guerra dall'Ucraina che ora se non ne accettano di più, dovranno pagare di tasca propria", ha aggiunto.
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