08 Giugno 2023
Elly Schlein, fonte: LaPresse
Tensioni alle stelle in casa Pd, dove la nomina del nuovo vice capo gruppo alla Camera Paolo Ciani esacerba la lotta mai sopita delle correnti Dem. Diversi i motivi di scontro, dalle frizioni con la famiglia del governatore campano De Luca (il cui figlio Piero è stato messo da parte proprio per far spazio a Ciani) alla questione delle posizioni nei confronti della guerra in Ucraina. Immagini che, dalla nomina (grazie soprattutto ai voti dei non iscritti al partito) della segretaria Elly Schlein, illuminano una forza politica in cui il valore di unità risulta sempre meno caratteristico.
Subito dopo la nomina di Ciani, da Napoli arriva l’affondo di una delle figure più in vista del Partito Democratico, nonché padre del precedente vice capogruppo alla Camera, Vincenzo de Luca, che affida ai social il suo astio per una Segretaria verso cui non ha mai nascosto la propria antipatia: “In politica, come nella vita, non c’è nulla di più volgare dei radical-chic senza chic”. Una posizione, come detto, non nuova per il governatore, e che segna ancora di più la distanza tra la politica romana e quella del mezzogiorno, a cui i temi civili preferiti dalla Segretaria sembrano stare stretti ed i cui occhi sono tutti puntati al dibattito sull’autonomia differenziata. Alla domanda, poi, se la Segretaria sarà invitata al Premio Troisi, De Luca risponde laconico: “In questa stanza sono vietate le brutte parole”.
Altro tema caldo, incandescente, in casa Dem dopo la nomina di Ciani, è la guerra in Ucraina. Una Segretaria tiepida nei confronti del sostegno a Kiev era stata finora controbilanciata da una dirigenza dichiaratamente atlantista. Ciani come vice capo gruppo alla Camera è la prima picconata a tale stato delle cose. Il nuovo vice capo gruppo, infatti, non fa mistero della sua avversione all’invio di armi all’Ucraina. Preoccupazione tra molti membri del partito, apparentemente poco inclini ad aprirsi al dialogo, con la vice presidente dell’europarlamento, la PD Pina Picierno che twitta: “Grande confusione sotto il cielo. Una cosa però mi pare importante ribadirla: il sostegno del Pd alla resistenza Ucraina non cambia e non cambierà”. Pesa, poi, che Ciani non sia iscritto al partito, ma resti membro di Demos, da lui fondato.
Ancora una volta, a gettare acqua sul fuoco è il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che, come fa ormai da settimane e settimane, torna a ripetere quanto Schlein sia “appena arrivata” e non le si può imputare ogni problema in seno a quella che, nonostante tutto, resta la prima forza di opposizione del Paese: “Elly Schlein è qui da tre mesi. A me pare che lo sport preferito nel Pd, quello di criticare chi arriva un minuto dopo che è arrivato, andrebbe messo da parte. Dobbiamo lavorare per evitare una deriva minoritaria che ci metta in un angolo quando invece abbiamo bisogno di costruire un campo di forze molto più largo”. Nel frattempo, però, i mesi continuano a scorrere, e le divisioni interne non sembrano fare altro che crescere.
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