30 Maggio 2023
Giorgetti e Meloni, fonte: imagoeconomica
Il Mes arriva alla Camera per la discussione sulla ratifica. Il 30 giugno è la giornata chiave durante la quale ci sarà la discussione generale sul Meccanismo europeo di stabilità, in questi anni invocato solo dalle forze di centrosinistra ma sul quale Meloni non ha mai chiuso nettamente la porta, nonostante i "finché sarò al governo l'Italia non vi accederà". La premier però chiede una sostanziale modifica.
La presidente dei deputati del Pd, Chiara Braga ha dichiarato: si tratta di una "nostra richiesta, sostenuta anche dalle altre forze di opposizione". Il presidente Fontana si è preso "l'impegno" a inserire "nell'ultima data utile di giugno la ratifica del Mes". Braga ha poi aggiunto: "Questo è un tema che poniamo dalla precedente programmazione, abbiamo insistito". "Finalmente la Camera si potrà pronunciare e il governo non potrà più tergiversare".
Come detto sul tema del Mes è in particolar modo il PD a spingere per l'approvazione mentre la coalizione di centrodestra, almeno a parole finora, ha sempre dimostrato di potervi rinunciare. Nonostante il pressing che arriva quotidianamente anche dall'Europa, vedasi l'ultimo intervento di Paolo Gentiloni, Meloni sostiene: "Da più di un decennio si dibatte della natura del Mes, che ha esercitato la sua funzione pochissime volte sebbene abbia una dotazione finanziaria molto importante. Anche gli altri, non solo l'Italia, non sembrano volerci accedere. Infatti, non è stato usato nemmeno durante la pandemia, nonostante una linea di credito con condizionalità inferiori a quelle di partenza". La premier ha detto no anche ad un Mes sanitario.
Dal PD gli appelli sono diversi e costanti: "Il nostro paese è chiamato a dimostrare la sua serietà in Europa per il rispetto degli impegni presi. Ne va della credibilità dell'italia e della stabilità dell'intera zona euro", spiega il deputato dem Piero De Luca, capogruppo in commissione Politiche Ue. Sulla ratifica del meccanismo manca solo il via libera dell'Italia ma anche Giorgetti sembra restio: "In sede Ue ci sono altri dossier che non vanno avanti perché altri Paesi non sono disposti a discuterne" spiega il ministro dell'Economia, dicendosi però "fiducioso" e "realisticamente convinto comunque che una soluzione si troverà".
Anche Antonio Tajani, esponente di Forza Italia, era recentemente tornato sul tema della ratifica durante il Festival di Trento: "Ci sono sensibilità diverse tra i partiti: io non sarei contrario al Mes, ma se il regolamento non è sufficientemente europeista alcune riserve le abbiamo anche noi di Forza Italia, che siamo favorevoli in teoria".
"Bisogna capire qual è la visione che abbiamo e come utilizzare gli strumenti finanziari per favorire la crescita. Quale è la visione strategica per gli interventi macro economici che sono strumentali al micro economico: è la finanza che deve aiutare l'impresa, non viceversa", ha aggiunto.
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