23 Maggio 2023
Conte e Speranza - fonte foto @imagoeconomica
Ci sarà una commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid che stabilirà se ci sono stati illeciti, sprechi o abusi durante il periodo in cui sono stati attuati i decreti di emergenza. L’attuale governo vuole vederci chiaro e capire se tutto quanto messo in campo in quei drammatici anni di restrizioni sia stato in effetti necessario o meno.
E di stranezze nel periodo pandemico ce ne sono state tantissime: l’app Immuni per il tracciamento dei contagi (o almeno questo diceva di dover fare); i banchi a rotelle dell’Azzolina per le scuole ora accantonati nei cortili o addirittura in vendita su Ebay.
Insomma, una serie di situazioni delle quali si vuole comprendere la natura e soprattutto la liceità.
La fine dell’emergenza pandemica è stata dichiarata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, lo scorso 5 maggio.
Usciamo definitivamente, dunque, da un incubo fatto di obblighi, divieti e chiusure. Intanto le indagini proseguono e sia l’ex Ministro della Salute Roberto Speranza che l’ex premier Giuseppe Conte sono stati sentiti meno di due settimane fa dal tribunale dei ministri di Brescia, per via dell’inchiesta che li vede indagati per epidemia colposa e omicidio colposo plurimo in relazione ai tanti morti di Bergamo.
Oltre a questa indagine c’è anche l’istituzione della commissione d’inchiesta che farà a parte le sue valutazioni. Questa si comporrà di 15 parlamentari e 15 senatori, almeno uno per ogni gruppo politico, e avrà il tempo di tutta la legislatura per portare avanti i lavori.
L’iter per l’approvazione del testo che chiede l’istituzione della commissione parlamentare è stato abbastanza lungo e travagliato. Il Pd ha presentato 109 emendamenti, di cui 105 sono stati bocciati.
L’istituzione della commissione non piace infatti né al PD né al Movimento Cinque Stelle.
Secondo le due forze politiche la maggioranza vorrebbe usare questa commissione parlamentare, con l’arroganza dei numeri, come una “sentenza già scritta nei confronti del governo Conte 2, per assolvere i presidenti delle Regioni”.
Accuse respinte da Trancassini di Fratelli d’Italia che ritiene l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sul Covid uno strumento fondamentale di democrazia per verificare che la gestione della pandemia sia avvenuta in maniera lecita.
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