13 Maggio 2023
Zelensky e Papa Francesco, fonte: Twitter @VaticanNews
Giornata di incontri per Volodymyr Zelensky, giunto in Italia durante il suo tour europeo a caccia di armi per vedere Mattarella, la Meloni ed il Papa. Il premier ucraino è stato raggiunto questa mattina all'aeroporto di Ciampino dal ministro degli Esteri Antonio Tajani e si è successivamente recato al Quirinale per vedere il Capo dello Stato. Una visita nella quale quest'ultimo ha ribadito: "Riconfermo il pieno sostegno dell'Italia all'Ucraina sul piano degli aiuti militari, finanziari, umanitari e della ricostruzione, sul breve e lungo termine. Sono in gioco non solo l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Ucraina, ma anche la libertà dei popoli e l'ordine internazionale".
Colloquio di 40 minuti in Vaticano dal Papa per Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino che si è prima soffermato con Mattarella e poi con Giorgia Meloni, ha incontrato per la prima volta dallo scoppio della guerra il pontefice che l'ha ringraziato per la visita. Secondo quanto riferisce il portavoce vaticano Matteo Bruni, i dialoghi tra i due si sono soffermati sulla "situazione umanitaria e politica dell’Ucraina".
"Il Papa ha assicurato la sua preghiera costante, testimoniata dai suoi tanti appelli pubblici e dall’invocazione continua al Signore per la pace, fin dal febbraio dello scorso anno. Entrambi hanno convenuto sulla necessità di continuare gli sforzi umanitari a sostegno della popolazione. Il Papa ha sottolineato in particolare la necessità urgente di “gesti di umanità” nei confronti delle persone più fragili, vittime innocenti del conflitto".
Dopo la mattinata passata in compagnia di Mattarella, Zelensky si è recato alle 13 in punto a Palazzo Chigi da Giorgia Meloni, dove un lungo tappeto rosso lo ha atteso. Durante il colloquio al Quirinale si è parlato anche dell’efficacia delle sanzioni economiche alla Russia, la questione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la lotta alle fake news con la necessità di azioni più efficaci a livello europeo, i bombardamenti delle strutture civili e il rapimento dei bambini ucraini (definiti da Mattarella “una pratica straziante e ignobile“), la ricostruzione, i crimini di guerra, l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea: "La decisione dell’Unione Europea di avviare il processo di integrazione dell’Ucraina è stata storica. L’Italia punta ora ad aiutare l’Ucraina per il raggiungimento dei parametri".
All'ora di pranzo il premier ucraino è arrivato nella sede del governo dove ad attenderlo c'era l'ormai più che alleata, amica Giorgia Meloni. I due si sono salutati affettuosamente scambiandosi baci e abbracci come spesso accade quando si incontrano. La leader di FdI ha ribadito che l'Italia, in accordo con i principali Alleati, continuerà a fornire il supporto necessario, anche militare, affinché si arrivi a una pace giusta per l'Ucraina, che potrà esserci solo se la Russia cesserà le ostilità. Tradotto, l'invio di nuovi "aiuti" militari non cesserà, anzi.
Zelensky dal canto suo, che arriva da una lunga serie di viaggi, l'ultimo dei quali in Germania a ritirare il premio Carlo Magno, ha voluto "ringraziare l'Italia. Vorrei abbracciare gli italiani uno a uno per il sostegno che ci è stato continuamente offerto a tutti i livelli e che non è mutato con i governi (Draghi e Meloni). Abbiamo con l'Italia valori comuni. Noi siamo per la pace, la nostra vittoria è la pace. Siamo aperti a tutti i contributi internazionali ma la guerra la stiamo subendo sul nostro territorio e la pace deve prevedere la giustizia su tutto il nostro territorio".
Chi si smarca è Matteo Salvini che si prende una giornata di "riposo" ed evita l'incontro con Zelensky, considerando che a suo dire la sua presenza non era "prevista". "Leggo ricostruzioni surreali in base alle quali io non sarei andato, ma non è mai stato previsto. Il presidente del Consiglio incontra un presidente del Consiglio", ha dichiarato ai cronisti. "Ci mancherebbe altro, sono stato alla conferenza stampa di ricostruzione dell’Ucraina dieci giorni fa".
"Dal punto di vista delle infrastrutture sono già pronto: ferrovie, strade, autostrade e manutenzione. Stiamo sminando cantieri in tutta Italia, potremmo farlo anche in Ucraina. Ma prima deve finire la guerra".
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