12 Maggio 2023
Arrestato e condotto al carcere di Forlì l’ex capo gruppo del PD in Regione Emilia Romagna Marco Monari per l’inchiesta “spese pazze”. L’inchiesta risale a circa dieci anni fa, e si riferisce a presunte truffe nei rimborsi per le quali erano stati indagati 41 consiglieri regionali. Al momento, Monari è l’unico ad essere finito in carcere, con un’accusa di peculato di 20 mila euro.
È stato arrestato e condotto presso il carcere di Forlì per un peculato di 20 mila euro l’ex capogruppo del Partito Democratico in Regione Emilia Romagna, Marco Monari. Insieme ad altri colleghi era finito nel 2012 nel mirino degli inquirenti per quella che all’epoca era stata chiamata inchiesta “spese pazze”. Ad essere contestate, spese rimborsate dalla regione per centinai di migliaia di euro, tra cui quelle per viaggi, cene, e, cosa che dieci anni fa fece molto scalpore, addirittura sex toys.
Monari era già stato condannato in primo grado nel 2017 a 4 anni e 4 mesi. Oltre a questo, la Corte dei Conti lo condannò a risarcire la regione di 518 mila euro. Dopo la condanna di cinque anni fa, patteggiò un anno per le spese della precedente legislatura. I giudici, in appello, decisero quindi di unire le pene e determinarono la complessiva in 4 anni e 5 mesi. A cui si è accompagnata la sensibile riduzione del peculato, inizialmente indicato a 940 mila euro.
All’epoca finirono tra le maglie degli investigatori anche altri 41 consiglieri regionali: 18 del Partito Democratico, 11 del Popolo della Libertà, 3 della Lega Nord, 2 di Italia dei Valori, 2 di Sinistra Ecologia e Libertà, 2 del Movimento 5 Stelle e uno ciascuno di Federazione della Sinistra, Unione di Centro e Gruppo Misto. Finora, tuttavia, Monari è stato l’unico, in Emilia Romagna, a finire in carcere.
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