10 Maggio 2023
Meloni-Schlein, fonte: Twitter @PressReview99
Ieri è andato in scena il primo faccia a faccia tra Meloni e Schlein con tema le riforme. Il premierato è diventata la priorità del presidente del consiglio dopo aver capito che la strada che porta al presidenzialismo è impraticabile. Perciò assicura: "L'elezione diretta del premier assicura stabilità al governo: è questa la più potente riforma economica che possiamo realizzare. È una nostra priorità e formuleremo una nostra proposta. Spero in una condivisione ampia, che vada oltre la maggioranza ma non a costo di venir meno all'impegno assunto con i cittadini". Una tesi che non trova sponde all'interno dei dem, che ribattono: "No a elezione diretta di Capo dello Stato e premier".
Elly Schlein ha spiegato ai giornalisti dopo l'incontro con Meloni come il premierato non sia "una priorità del Paese", al contrario di "lavoro, sanità, clima e casa". L'elezione diretta del premier è un chiodo fisso di Meloni che ne ha parlato in campagna elettorale ed ha accelerato dopo la decisione di convocare le opposizioni sul tema riforme. All'incontro ha avvertito: "Le riforme e l’Autonomia si tengono, sono in un unico pacchetto".
Parte della Lega è contraria al premierato, spiegando che vanno "mantenute le garanzie sul ruolo del Parlamento" ma potrebbe convincere le opposizioni come il Terzo Polo, con Calenda che però chiede uno stop al "bicameralismo" proponendo l'abolizione della Camera dei deputati. Schlein invece sembra avere le idee chiare: "Per noi questa discussione sulle riforme non è una priorità del paese, ci sentiamo vicini agli studenti e studentesse che anche in queste ore si stanno mobilitando perché non stanno trovando casa per il caro affitti".
"Diciamo no all’elezione diretta del presidente della Repubblica e anche al premierato, il cosiddetto sindaco d’Italia, perché indebolirebbero il Parlamento". Nella giornata di ieri sono intervenuti al faccia a faccia con la premier le maggiori forze politiche compreso il M5s. Giuseppe Conte è d'accordo nell'aprire una discussione ma "in un quadro equilibrato, che non mortifichi il modello parlamentare". E soprattutto insiste sul mantenimento della funzione "chiave" del Presidente della Repubblica "di garante della coesione nazionale". Commento tranchant della leader di FdI che replica: "Mica ti voglio proporre un inciucio istituzionale!".
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