Def, ok della Camera con 221 sì e dal Senato con 121. Bagarre in aula con il Pd che abbandona la seduta

L'Aula della camera ha bocciato la relazione del governo sullo scostamento di bilancio per soli 6 voti. Giorgia Meloni, a Londra per la visita con il primo ministro Rishi Suna, non ha nascosto la sua irritazione

Bagarre alla Camera, chiamata a rivotare sul Def dopo che la maggioranza è andata sotto giovedì 27 aprile. Foti (FdI) attacca l'opposizione e il Pd decide di abbandonare l'Aula. Successivamente è andato in scena il voto. La risoluzione della maggioranza è passata con 221 a favore e 115 i contrari. In precedenza FdI aveva chiesto scusa "agli italiani e alla premier" per quanto successo il giorno precedente. Poco prima del voto, durante le dichiarazioni, l'onorevole Bonelli si è sentito male ed è stato portato al Gemelli di Roma. Anche il Senato ha approvato il Def con 121 sì e 57 astenuti tra le proteste dell'opposizione.

Nella giornata di giovedì 27 aprile 2023, infatti, la maggioranza di governo era inciampata in una brutta figura, dopo essere andata sotto sul def. L'esecutivo aveva mancato la soglia dei 201 voti per l'approvazione dello scostamento di bilancio, una cosa che "non è mai accaduta nella storia Parlamento, un clamoroso autogol della maggioranza”, aveva commentato Maurizio Lupi, mettendo il dito nella piaga. Dalle parti del Governo si è tentato di sminuire la "portata politica" dell'episodio, asserendo che è stato un semplice incidente d'Aula. Tuttavia si è fatta anche autocritica e c'è chi non ha nascosto che il precedente possa aprire un piccola crisi di Governo.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, da Londra per la visita con il primo ministro Rishi Sunak, non ha nascosto la sua irritazione: quello su Def "è strato un brutto scivolone, una brutta figura, ma non vedo segnali politici", ha detto l'inquilina di Palazzo Chigi.

Def, maggioranza sotto alla Camera

"Ho fatto il parlamentare a lungo e so che i segnali politici si danno su altro, ma credo che tutti vadano richiamati alle loro responsabilità. Noi non ci stiamo risparmiando, non può farlo nessuno. Non ho parole", ha scritto in serata la leader di Fratelli d'Italia nella chat degli eletti. Un messaggio che è rivolto a quei parlamentari della maggioranza che per "eccesso di sicurezza" - dice Meloni - o "inesperienza" - come ha detto Maurizio Lupi di Noi moderati - hanno fatto mancare i voti necessari per portare a casa il Documento di economia e finanza. Il Cdm è stato dunque costretto a convocare una nuova riunione per modificare la relazione al Def.

Un big di Fratelli d'Italia, sentito dall'agenzia di stampa Adnkronos, ha spiegato quanto accaduto in Aula: "Non c'è un tema politico. Semmai, a pesare è stata la scarsa dimestichezza con i 'nuovi' numeri d'Aula, dopo la riforma del taglio dei parlamentari". I vertici del partito però si mostrano preoccupati anche per il futuro. "Ci sono timori, sì, perché quanto successo oggi potrebbe spingere qualcuno, un domani, a utilizzare la tattica delle assenze come strumento di pressione nei confronti del governo di Giorgia Meloni...".

In totale sono stati 45 i deputati dei 4 gruppi di maggioranza a non essersi presentati al voto sul Def. Sono 14 di Fdi, 14 di Forza Italia, 15 della Lega e 2 di Noi Moderati. Nello specifico 11 assenti della Lega e 4 in missione; 5 assenti di Fdi e 9 in missione; 9 assenti di Forza Italia e 5 in missione. "Alcuni dei nostri erano in ospedale, e quindi proprio impossibilitati a recarsi in Aula", ha spiegato un altro big di Fratelli d'Italia. "Sono a Palermo per un convegno del sindacato dei commercialisti. Mi ha autorizzato il capogruppo Foti", ha fatto sapere invece il deputato di Fdi Andrea De Bertoldi.