Luigi di Maio inviato speciale Ue per il Golfo Persico, Lega: "Vergognoso" - il TESTO della lettera di Borrell
L'Alto rappresentante dell'Ue indica in Di Maio il profilo "più adatto" per stabilire relazioni col mondo arabo riguardo gli approvvigionamenti energetici. L'ex ministro guadagnerà 12mila euro netti al mese, la Lega: "Insulto all'Italia"
Sarà Luigi Di Maio il nuovo inviato speciale Ue per il Golfo Persico per i rifornimenti energetici. Josep Borrell, alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza ha sciolto le riserve ed ha indicato il suo nome principale, come ampiamente riferito nei mesi scorsi e con il benestare di Draghi. Luigi Di Maio torna così alla vita politica in Ue, dopo la scoppola delle ultime elezioni in cui il suo progetto Impegno Civico ha raggiunto l'1% estromettendolo dal Parlamento. Per l'ex ministro degli Esteri è pronto uno stipendio di 12mila euro netti al mese.
Luigi di Maio inviato speciale Ue per il Golfo Persico. La lettera di Borrell
"Bruxelles, 21 aprile 2023. Cari ambasciatori, nella mia lettera del 28 luglio 2022, ho proposto di creare il ruolo di Inviato speciale dell’Ue per il Golfo Persico, e ho invitato i Paesi membri a proporre candidati per questo nuovo ruolo".
"Sono davvero grato per la positiva risposta a questa richiesta e apprezzo la qualità di tutti i candidati proposti da diversi Stati membri.
Dopo una valutazione molto attenta, ritengo che il candidato più adatto sia Luigi Di Maio.
In quanto ex ministro degli Esteri dell’Italia, Di Maio è dotato del profilo politico necessario, a livello internazionale, per questo ruolo. I suoi ampi contatti con i Paesi del Golfo gli permetteranno di interloquire con gli attori rilevanti al livello appropriato.
Propongo dunque di nominarlo Inviato speciale dell’Ue per il Golfo, per un periodo iniziale di 21 mesi, a partire dal 1 giugno 2023 e fino al 28 febbraio 2025.
Dobbiamo mantenere lo slancio del nostro impegno rafforzato con il Golfo. Conto sul sostegno a Di Maio per sviluppare la nostra partnership strategica con i partner del Golfo".
Borrell scioglie le riserve: Di Maio si occuperà degli approvvigionamenti energetici
Borrell ha sciolto le riserve indicando in Di Maio il "candidato più adatto" per ricoprire il ruolo nel Golfo. Nei mesi passati i Paesi del Medio Oriente avevano protestato contro questa ipotesi, definendola uno "scherzo". Il nome di Luigi Di Maio per ricoprire l'incarico circola ormai da tempo e c'era chi aveva pensato come il governo avesse messo il bastone tra le ruote per la nomina, ricoperta diacontestazioni.
La lettera dell'Alto rappresentate è stata spedito l'altro ieri. Luigi Di Maio si occuperà di trovare fornitori alternativi alla Russia per quanto riguarda l'energia. Non avendo nel Golfo una figura diplomatica in grado di innescare nuove relazioni, nei mesi passati l'ex premier Mario Draghi, che lavorò a stretto contatto con Di Maio nell'ultimo governo, propose a Borrell il nome di quest'ultimo. Una scelta che il politico spagnolo ritiene azzeccata. Luigi Di Maio avrà ora l'arduo compito di trattare col mondo arabo sui rifornimenti di gas e petrolio.
Arduo perché dallo stesso mondo verso cui l'ex grillino si accinge a collaborare, sono arrivate pesanti stilettate. "Profondo senso dell'umorismo europeo", nomina "piuttosto curiosa considerando il suo background politico", "uno scherzo". E chi più ne ha, più ne metta.
Lega: "Scelta vergognosa di Bruxelles". Tajani: "Non è il nostro candidato"
Chi è in netto contrasto con la scelta di Bruxelles è la Lega che si schiera così: "Gli Italiani hanno votato: hanno scelto e continuano a scegliere il centrodestra, non sinistra o grillini. Quella di Bruxelles è una indicazione vergognosa, un insulto all'Italia ed a migliaia di diplomatici in gamba", commentano fonti del Carroccio. Sul tema si è espresso anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani: "È una scelta di Borrell, legittima, non è Di Maio il candidato del governo italiano e l'ho sempre detto a Borrell, lui era candidato prima".
Non sorprende d'altronde che l'attuale governo sia contro la scelta di voler affidare a Di Maio l'incarico. Già lo scorso novembre, appena insediatosi, l'esecutivo guidato da Meloni provò a fare pressioni per la sospensione chiedendo che la scelta ricadesse su qualcun altro. La shortlist prevedeva, oltre all'ex ministro degli Esteri anche il greco Dimitris Avramopoulos (ex ministro ed ex commissario europeo), il cipriota Markos Kiprianou (ex ministro degli Esteri) e infine un ex ministro degli esteri slovacco. Tutti spazzati via.