13 Aprile 2023
fonte: Twitter @EkaterinaVA8
In merito alla fuga dall'Italia dell'imprenditore russo Artem Uss, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata ascoltata per due ore dal Copasir. "Non è colpa del governo ma di un altro organo dello Stato", ha fatto sapere la leader di Fratelli d'Italia. Il riferimento di Giorgia Meloni è alla magistratura.
Giorgia Meloni, nella giornata di giovedì 13 aprile 2013, è stata ascoltata per oltre due ore dal Copasir. La premier ha parlato dell'evasione di Artem Uss, l'uomo d'affari russo che era stato mandato agli arresti domiciliari a Basiglio, piccolo centro nella provincia di Milano. Alla riunione con le forze parlamentari hanno partecipato pure il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai Servizi Alfredo Mantovano e la direttrice generale del Dis Elisabetta Belloni.
Meloni ha scaricato tutta la colpa dell'evasione sulla magistratura. Non è stato un caso, infatti, che il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha mandato gli ispettori alla procura di Milano, la quale aveva concesso a Uss gli arresti domiciliari. La vigilanza dell'imprenditore russo era stata affidata ai carabinieri di Basiglio, che lo controllavano a casa ogni 72 ore. Stando a una prima ricostruzione, Artem Uss è riuscito a lasciare l'Italia in poche ore. E lo ha fatto in macchina.
La fuga dell'imprenditore russo risale allo scorso 22 marzo. L'uomo avrebbe cambiato più auto e, con documenti falsi, avrebbe attraversato il confine triestino fino ad arrivare in Slovenia. Successivamente, dalla Slovenia sarebbe arrivato in Serbia, dove infine avrebbe preso un volo per la Russia. L'uomo non avrebbe risparmiato nemmeno un commento sul sistema giudiziario italiano. "Il tribunale italiano, sulla cui imparzialità inizialmente contavo, ha dimostrato la sua chiara partigianeria politica e di essere pronto a piegarsi alle pressioni delle autorità statunitensi", ha detto l'uomo prima di sparire.
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