13 Aprile 2023
L'Unione Europea è come quei vaccini che ti fanno venire il cancro e poi ci vogliono altri vaccini per curarlo e così via, in una spirale infinita. Alessandro Rico de “la Verità” informa su un combinato disposto di sondaggi di Bruxelles e proiezioni di quei coacervi massonici con la scusa della scienza e della ricerca che confermano la matrice truffaldina della prospettiva europea: un percorso forsennato, un tour de force insostenibile per svitarci la testa e riavvitarla al contrario nel più breve tempo possibile. Via alle auto, via agli aerei, stop alle navi, caloriferi sostituiti da pompe di calore, carni animali rimosse per le poltiglie chimiche di laboratorio, tutto stravolto, anche le cucine, anche i materassi nel nome della sostenibilità che nessuno capisce cosa sia. Come per tutti i totem che vanno adorati non discussi. Ci si mette pure il Fondo Monetario Internazionale, altra istituzione ladresca e irresponsabile, con la psicosi dei cambiamenti climatici che non ci sono o meglio non hanno senso così come paventati. Il WEF del Mangiafuoco Schwab dice che questa transizione vaneggiante costerà 4 trilioni l'anno nei prossimi 50 anni e farà perdere 200 milioni di posti di lavoro ma sono stime prudenziali, la realtà è di una distruzione colossale e non creatrice sull'altare dei nuovi consumi e dei nuovissimi affari. Nel nome di cosa? Delle emissioni zero? È un dialogo tra matti del manicomio, tu puoi sfinirti a portare prove ma nessuno ti ascolta e invece ti silenziano: la favola del clima impazzito, del mondo a un passo dall'autoesplosione è acquisita e contestarla non serve, ti mette fuori gioco. L'anidride carbonica non è veleno, è il gas che fa funzionare le piante, che consente le foreste e l'ossigenazione ma se lo dici, se lo dimostri ti insultano, ti censurano, ti maledicono come folle e non sai se a orchestrare l'allucinazione sono i grandi pazzi o i grandi furbi. L'obiettivo delle zero emissioni? Ma se su diecimila molecole atmosferiche quelle di CO2 sono 4 di cui una sola da fonte umana. Ma se, anche prendendo per buona la bugia, l'Italia ne produce per lo 0,9% e Cina e India rispettivamente per il 30%. Poi vai ad un incontro pubblico a spiegare che l'Italia non può restare neutrale finché resta dipendente da tutto, che una soluzione Svizzera te la concedi se sei la Svizzera, che scartare il nucleare fu una decisione criminale, e subito i lunatici pavloviani: eh ma gli scarti, dove li mettiamo gli scarti. Li mettiamo in un cilindretto che sta in due dita e conserva tutte le scorie prodotte in vita pro capite a fronte delle 7 tonnellate di residui carboniferi. Ma ai lunatici non interessa, per loro la scienza o torna comoda e asseconda le allucinazioni o è pura manipolazione e non merita ascolto. Solo che i suoi portati, le sue scoperte li utilizzano come forsennati.
L'Europa non è né madre né matrigna, è megera e le sue fattezze ricordano quelle delle sue massime cariche; la sua visione del futuro è la seguente: la collettività chiusa in casa, una casa green col cappotto e gli specchi solari, che esce per andare a farsi vaccinare una volta al mese, che d'inverno tiene le pompe di calore a metà dell'uso possibile in attesa di farne definitivamente a meno, che aspettando dei grandi vettori elettrificati non si muove, non viaggia, non si sposta tranne i ragazzini per i programmi Erasmus dove imparano a scaraventarsi giù da qualche finestra in nome dell'inclusione, dove tutti si sorridono e non hanno sesso, dove si riscrivono e si rileggono i classici e i cartoni animati, le minoranze hanno sempre ragione anche se non esistono più, sono diventate egemoni, e l'unico nemico è “il fascismo” inteso come deviazione dalla norma; e la norma sta nel curioso mix di liberismo dirigista, sei liberissimo di fare i soldi nei modi anche più sconci pur che ti disponi a ubbidire alle visioni e alle manie di quattro mascalzoni di Bruxelles e di Strasburgo nominati dai centri di potere della finanza globale, miserabile e criminogena. Roba peggio che innaturale, oltre la distopia. Siccome è roba innaturale, l'obiettivo è di imporla nel più breve tempo possibile per non dare modo ai cittadini riformattati di ragionare, di reagire. Sacche di resistenza disperata se ne scorgono ancora oggi. La Disney a forza di pellicole demenzialmente corrette è sull'orlo del fallimento, la Budweiser americana, che nel settore “light” è in crisi da tempo, trova la solita idea demenziale, affidarsi a una comunicazione ibrida, genderizzata, col risultato che le vendite crollano definitivamente. Ma perché io dovrei bermi una birretta identificandomi con un imbecille, dall'aspetto insopportabile, con pettinatura da lesbica, nudo con un reggiseno sul torace e un sorriso sintetico, isterico e le unghie da influencer? Nelle reazioni ancora fisiologiche a questo processo insano stanno alcuni libri che in Italia non vengono tradotti ma che accendono un dibattito vivace in patria, come quelli sul woke capitalism di autori quali Carl Rhodes e Vivek Ramaswamy. Sono testi in cui essenzialmente si dice: i nuovi valori sbandierati dalla sottocultura woke non esistono, sono specchietti per le allodole che le compagnie sovranazionali manovrano per distogliere dai loro problemi che sono essenzialmente finanziari e fiscali.
Che tutta la mercanzia woke e politically correct fosse pretestuosa ce n'eravamo accorti, ma vederlo spiegato, teorizzato in alcuni libri produce un certo effetto e una consapevolezza: i programmi di sviluppo europeisti per svitare e riavvitare la testa alla gente non sono percorribili, sono violenze del tipo totalitario e richiedono soluzioni totalitarie. Morbide in apparenza ma brutali nella sostanza. E da imporre col ricatto: che fai, non ti preoccupi del clima, del pianeta? Sei infame fino a questo punto? E che fai, non ti vaccini e diventi assassino, come mentiva Draghi? E lo sapeva di mentire, la psicosi vaccinale serviva a lanciare la nuova tecnologia di controllo fornita dai lasciapassare elettronici, dai codici a barre congelati ma non aboliti secondo il comandamento supremo del neoliberismo tecnologico: quello che si può fare si faccia e quello che è stato fatto si tiene. Perché fa comodo al regime finanziario-industriale che orienta la politica. Tutta la mascalzonata europea sul certificato vaccinale sta lì, pronta, potenziata, foriera di più penetranti anagrafe al fine dell'introduzione dell'euro digitale e di nuovi ricatti morali.
A un livello più pedestre, i terroristi climatici esaltati dall'informazione di sistema. Gente da centro sociale, come tale fallita, che di scienze climatiche sa niente ma cui è stata consegnata la vulgata gretina: il pianeta non ce la fa più, bisogna cambiare e cambiare in fretta secondo il dirigismo del sistema europeo che noi presunti antisistema ci incarichiamo di rappresentare sabotando le automobili e devastando palazzi pubblici, musei, monumenti. Sull'immigrazione lo stesso: lo stato di emergenza, si dice, lascia mani pulite al governo; ma no, è la dimostrazione della resa, è la bandiera bianca. Che disse il governo a gennaio varando il codice delle ONG? Ah, si cambia pagina. Le ONG gli risero in faccia. Tre mesi dopo abbiamo quattromila sbarchi al giorno, le ONG continuano a fare il loro comodo, in combutta con gli scafisti, cioè a portare avanti il disegno di disintegrazione europeista, e il governo alza bandiera bianca, si arrende all'irresponsabilità europea. Dite che un simile modo di procedere, a carica di bisonte, a mandria pazza, è foriero di sicure rovine sociali, di stragi sociali, di selezione naturale? Niente paura, hanno pensato anche a questo: si rilancia un osceno neomalthusianesimo, si riprende un neoluddismo vaneggiante che ha in Italia il massimo profeta nel guitto ligure Grillo, si organizza una bella campagna sul dovere etico dell'eutanasia consumistica, dell'aborto propedeutico, dei feti di laboratorio come le carni chimiche, da eliminare alla bisogna e se ancora non basta eccovi l'orgia vaccinale che ammala, cura, ammala, cura e a chi tocca tocca: non sarà un progetto particolarmente sofisticato, ma funziona sempre e funziona benissimo.
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