Commissione d'inchiesta Covid, adottato il testo base. Nessun riferimento alle Regioni, indagini su vaccini, reazioni avverse, mascherine, piano pandemico
È stato adottato il testo base relativo alla commissione d'inchiesta Covid: tempo fino al 18 aprile per la presentazione degli emendamenti, manca il riferimento alle Regioni, Pd e M5s escono dall'aula al momento del voto
È arrivato finalmente il via libera Commissione Affari Sociali della Camera per il testo base sulla commissione d'inchiesta Covid. Dopo i recenti rinvii dovuti al dietrofront della Lega (che ha alla fine ottenuto quello che chiedeva) si è arrivati al dunque e ci sarà tempo fino al 18 aprile alle 18 per presentare gli emendamenti. È stato un voto scandito dalle proteste di Pd, M5s e Avs che non hanno partecipato, ma anzi hanno accusato il centrodestra ed il Terzo Polo del mancato ruolo delle Regioni nel testo.
Commissione d'inchiesta Covid, no riferimento alle Regioni: indagini su vaccini, mascherine, reazioni avverse, piano pandemico
Le mascherine, il piano pandemico, i vaccini, la realizzazione delle strutture sanitarie, gli hub vaccinali, l’uso dell’App Immuni. La commissione parlamentare indagherà su tutto questo. Sulle mascherine, su cui pendono alcune indagini delle procure) e sugli approvvigionamenti, sulla mancata applicazione del piano pandemico, tornata in auge con l'inchiesta della procura di Bergamo e dopo diverse rivelazioni fatte da Stefano Merler, della fondazione Bruno Kessler e quelle di Francesco Zambon, ex OMS.
Il piano, che doveva comunque essere aggiornato aveva il compito di "accertare le misure adottate per prevenire, contrastare e contenere l’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del virus Sars-CoV-2 nel territorio nazionale e di valutarne la prontezza e l’efficacia”. E poi i vaccini, altro pomo della discordia, ed altro tema su cui si è dibattuto nell'ultimo periodo. Dibattiti e scontri all'interno della maggioranza, sul fatto se discutere o meno dell'efficacia del piano vaccinale.
La commissione indagherà anche sui banchi a rotelle di Lucia Azzolina, sulla "legittimità della dichiarazione dello stato di emergenza", sulle "relative proroghe", su eventuali "conflitti di interesse" tra governo e case farmaceutiche, sugli "eventi avversi e le sindromi post vacciniche", "l’efficacia e la corrispondenza dei protocolli terapeutici", in relazione "alla loro applicazione nelle terapie domiciliari e nelle cure ai soggetti più fragili".
Commissione Covid, adottato il testo base ma non c'è il riferimento alle Regioni. Pd e M5s insorgono
Se la commissione d'inchiesta Covid è pronta ad indagare per quanto riguarda le mascherine, il piano pandemico ed i vaccini, lo stesso non si può dire per le Regioni, escluse dal testo base e su cui la Lega premeva da tempo. Chiara Appendino del M5s ha dichiarato: "Visto che non vogliono le Regioni ed hanno tolto qualsiasi riferimento, o non conoscono la Costituzione o hanno qualcosa da nascondere. Così è un insulto a coloro che hanno vissuto la pandemia in prima linea", dice l'ex sindaca di Torino.
Da parte dei pentastellati, veri e propri soggetti incriminati nel testo base, considerando che si indagherà soprattutto sul periodo del Conte 2, la delusione è forte, ed anche Vittoria Baldino ci tiene ad esprimerlo: "A noi sembra che questa maggioranza non abbia intenzione di fare una commissione di inchiesta seria sulla gestione della pandemia ma voglia semplicemente utilizzarla come clava politica contro le opposizioni, che all'epoca si trovarono a gestire a mani nude, ripeto, quella situazione così complicata". Anche qui, la domanda è la stessa: "Che cosa hanno da nascondere, perché hanno tolto ogni riferimento alle regioni. Che cosa nascondono?".
Da Avs rincarano "Non ci hanno dato neanche un'ora di tempo per vedere il testo unificato che hanno messo a punto loro e che ci hanno appena presentato", spiega la capogruppo alla Camera Luana Zanella. Il Partito Democratico, in una nota rilasciata da Marco Furfaro, Paolo Ciani, Gianni Girelli, Ilenia Malavasi, Nico Stumpo, vanno giù duro: "Le forzature di queste ore della maggioranza, che per problemi interni ha prima ritirato un testo e poi ne ha presentato un altro a un'ora dal voto in commissione, senza coinvolgere l'opposizione, sono inaccettabili e dimostrano che l'unico obiettivo è quello di usare vicende gravi e drammatiche per fare propaganda sulla pelle di chi ha sofferto e combattuto il covid".
"Basti pensare - aggiungono nella nota i dem - che nel testo si mette in dubbio l'utilità dei vaccini, ammiccando ai novax, e non sono menzionate le regioni, cioè l'istituzione che ha la competenza principale sulla sanità. Siamo usciti dall'aula e abbiamo deciso di non votare la proposta perché è ridicolo fare una commissione d'inchiesta sul covid escludendo le regioni, significa che la destra vuole solo strumentalizzare una tragedia e provare a distogliere l'attenzione dalle incapacità di questo governo nell'affrontare le emergenze del Paese".
Esulta invece Galeazzo Bignami, ispiratore della commissione d'inchiesta: “Verificheremo tutti gli aspetti del ‘modello Speranza’, il ministro che ha commesso troppi errori. E poi quello che ha fatto Arcuri, quindi i banchi a rotelle e le mascherine. Ma anche i vaccini, gli effetti avversi e le cure domiciliari. Non ci saranno zone d’ombra: verificheremo tutto fino in fondo”.