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Pd, per Schlein segreteria unitaria con Provenzano e Di Biase: da pasionaria a moderata

“Estirpiamo cacicchi e capibastone”, dice Schlein, ma nella sua segreteria non ci saranno rivoluzioni: spazio per la sinistra del partito e per la base riformista di Guerini

13 Marzo 2023

Pd, per Schlein segreteria unitaria con Provenzano e Di Biase: da pasionaria a moderata

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Da pasionaria a moderata. Elly Schelin, dopo l’impeto dei primi giorni, nella segreteria del Pd punta a non scontentare nessuno. Niente rivoluzioni, dunque. Ma un Nazareno unitario in cui troveranno spazio l’ala sinistra del partito e la base riformista che fa riferimento all’ex ministro e presidente del Copasir, Lorenzo Guerini. Sui vicesegretari c'è ancora massimo riserbo, anche se potrebbe essere confermato per la sinistra del partito l’ex ministro Peppe Provenzano. E soprattutto potrebbe essere nominata Michela Di Biase, considerata una cerniera tra le correnti e le anime del Pd.

Al Senato il capogruppo potrebbe essere Boccia con Bonafè alla Camera

Secondo alcuni rumors, per quanto riguarda i capigruppo, l'ipotesi principale è quella di concedere alla minoranza interna uno dei due rami del Parlamento. Al momento le possibilità sono due: al Senato Schlein mette il suo fedelissimo Francesco Boccia (o Antonio Misiani) e alla Camera va Simona Bonafè. Oppure il contrario. “Estirpiamo cacicchi e capibastone”, dice Schlein. Ma la priorità della nuova segretaria sembra essere l’equilibrio tra le varie correnti che da sempre caratterizzano (e indeboliscono) il Partito democratico.

Nella direzione del Partito democratico entrano anche esponenti di Articolo 1 e le Sardine

“Chi aveva scommesso sulla fine del Pd ha perso: siamo ancora qui, più forti e uniti, e stiamo arrivando. Sarà questa per noi un nuova primavera”, ha spiegato Schlein all’assemblea del Centro congressi La Nuvola all’Eur dI Roma. “Non mi sento minoranza né opposizione: il Pd è casa mia”. Un messaggio che sembra pensato più per convincere i suoi che gli altri. Perché che Stefano Bonaccini si senta a casa si è visto. È stato fra i primi ad abbracciare Schlein, le era seduto accanto finché erano rimasti in platea, poi ha intonato con lei l'inno d'Italia. Anche se qualche mugugno qua e là è emerso. “C'è preoccupazione” fra i cattolici, “è inutile negarlo, ma non devono esserci pregiudizi”, ha ammesso Graziano Delrio. Le prime scelte sono state fatte: le vice di Bonaccini, eletto presidente dei dem, sono due esponenti Pd vicine a Schlein, la deputata Chiara Gribaudo e il del Consiglio regionale pugliese Loredana Capone, mentre il tesoriere è Michele Fina. Voto quasi unanime anche per la direzione: entrano alcuni componenti di Articolo Uno, come Alfredo D'Attorre e Maria Cecilia Guerra, e i leader delle Sardine, Mattia Santori e Jasmine Cristallo. Insomma: equilibrio. Per le rivoluzioni ci sarà tempo (forse).

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