18 Febbraio 2023
Fonte: Imago
Passo indietro di Augusta Montaruli che dopo la condanna in Cassazione ad un anno e sei mesi in merito allo scandalo "rimborsopoli" ha deciso di dimettersi da sottosegretaria all'Università, ruolo che ricopriva nell'attuale governo Meloni. La fedelissima della premier ha annunciato con una lettera su Instagram le sue dimissioni "per difendere le istituzioni". La condanna definitiva a un anno e sei mesi della Cassazione è arrivata in merito all'uso improprio dei fondi dei gruppi consiliari del Piemonte tra il 2010 e il 2014: spese pazze per 41mila euro tra cui abiti di lusso, gioielli, borse, corsi sull'uso dei social network e dei libri "hot".
"Ha finalmente fine un processo che è durato ben undici anni, per fatti che risalgono a 13 anni fa, articolato in cinque gradi di giudizio, con un'assoluzione piena in primo grado ed un esito ieri contrario", esordisce Montaruli. "Mi riservo di valutare l'opportunità di un ricorso alla Corte di Giustizia Europea. Ho creduto, credo e continuerò a credere nella Magistratura. D'altra parte solo chi confida nella propria innocenza e nella Giustizia si sottopone a dibattimento ovvero per così tanto tempo al giudizio in modo pubblico benchè un procedimento simile, fin dall'inizio, sia stato mediaticamente esposto. Così io ho fatto".
"Se ciò non avvenisse sarei come coloro che vorrebbero demolito il senso dello Stato, rendendolo debole con una ricerca costante di una giustificazione alle proprie azioni, sentendosi moralmente superiori o cercando di piegare le norme ai comportamenti, addirittura ostentando clemenza verso chi agita l’arma del ricatto e per scappare dalla legge si vorrebbe ridisegnare vittima, rimanendo nell’ombra davanti alla ‘protesta più forte’ di chi la vita se l’è tolta davvero poco più di un anno fa. Tutto questo sì è stato decisamente imbarazzante".
Nella giornata di ieri è arrivata la sentenza definitiva della cassazione che prevede per Augusta Montaruli una condanna definitiva ad un anno e sei mesi. Al centro del caso ci sono le "spese pazze" che l'ormai ex sottosegretaria condusse con dei fondi pubblici. Su Rimborsopoli la Cassazione si è espressa anche per Cota e Tiramani, quest'ultimo politico della Lega e come la Montaruli pronto a difendersi presso la Corte Europea.
Un lungo iter ma che intanto ha visto le prime dimissioni del governo Meloni. La Montaruli aveva anche precisato che ben prima che questo processo avesse inizio ho provveduto alla restituzione delle somme contestate per una cifra pari ad oltre il doppio rispetto a quella indicata dall’odierna sentenza".
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