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Migranti, Delrio: “Accordi della Meloni in Libia sono patto col diavolo". Ma il Pd fece lo stesso nel 2017

L'ex ministro Graziano Delrio critica duramente la scelta del Governo di inviare altre motovedette alla guardia costiera della Libia, mentre giustifica il Memorandum d’intesa siglato sei anni fa governo Gentiloni

30 Gennaio 2023

Meloni in Libia con Tajani e Piantedosi: sul tavolo la questione energetica e i migranti

Twitter: Imago

L'ex ministro Graziano Delrio punta il dito contro gli accordi siglati sabato scorso a Tripoli tra il capo del Governo Giorgia Meloni e l'attuale premier del governo di unità nazionale libico Abdul Hamid Dbeibah.
Accordi che Delrio definisce "patto con il diavolo" in un’intervista rilasciata a La Stampa.

Ma se le critiche sono dure nei confronti dell’attuale esecutivo che intende inviare a Tripoli nuove forniture di motovedette per contrastare la partenza dei migranti diretti in Italia, il giudizio è più morbido sul Memorandum che fu siglato nel novembre 2017 dal Governo Gentiloni con la Libia.

L'ex ministro Graziano Delrio non nega che anche l’intesa di sei anni fa voluta dall’esecutivo a guida Pd sia stato un errore, ma la giustifica: “C’era una vera emergenza sui flussi migratori”.


Libia, Delrio critica la scelta della Meloni di rifornire Tripoli di nuovi mezzi per contrastare il traffico di migranti

È un “patto con il diavolo” quello sottoscritto nel fine settimana appena passato tra il premier Meloni – in visita a Tripoli assieme al Ministro degli esteri Antonio Tajani e quello dell’interno Matteo Piantedosi – e il suo corrispettivo libico Abdul Hamid Dbeibah.

L’accordo prevede la fornitura di cinque motovedette alla Guardia costiera libica “finanziate dall’Unione europea” e il sostegno dell’Italia alla Libia nella lotta agli scafisti attraverso la formazione del personale, lo scambio di informazioni e la dotazione di droni.

Ma tale intesa non piace a Graziano Delrio che la critica dalle pagine de LaStampa.
Giustifica, invece, il pregresso Memorandum firmato tra Roma e Tripoli nel 2017 quando al Governo a guida Pd c’era Paolo Gentiloni e al Ministero dell’Interno Marco Minniti.

Libia, Delrio ritiene il Memorandum del 2017 un errore “giustificabile”

L'ex ministro ha confessato che secondo lui il Memorandum del 2017 è stato un errore. Parte dei soldi e dei mezzi forniti a Tripoli sarebbero stati girati alle milizie che, al suo interno, contava anche alcuni possibili trafficanti. “Alla fine di quell’esperienza – ha dichiarato Delrio – sono cominciati i sospetti e le accuse alle Ong. Un’analisi sbagliata, che negli anni successivi è divenuta criminalizzazione da parte del Conte I e della destra”.

“Io e molti altri, all’interno del Pd – ha aggiunto Delrio – abbiamo chiesto più volte di cancellare o rivedere quel Memorandum. Poi ci sono state difficoltà oggettive a rinegoziarlo, visto che è cominciata la crisi del governo libico ed è complicato trattare con un partner delegittimato e sotto guerra civile”.

Dunque, per Delrio il Memorandum non doveva essere fatto o, meglio, non in quei termini. Però, ha detto, le condizioni erano diverse. “Mi tocca fare il difensore di una cosa di cui non ero entusiasta, ma va detto che le condizioni, al momento della firma del primo memorandum, erano diverse. Innanzitutto, c’era una vera emergenza sui flussi migratori, non l’attuale propaganda sui numeri. Poi in Libia stava nascendo un governo, dovevano formare la guardia costiera, assisterli era legittimo e necessario. Non potevamo sapere che l’avrebbero messa in mano ai trafficanti”.

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