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Pd, Giarrusso annuncia l'iscrizione ma dal partito frenano. Bonaccini: "Chieda scusa"

L'annuncio di Dino Giarrusso, ex iena e M5s non è piaciuto ai vertici dem che si aspettavano un intervento sulla comunicazione digitale. Ora si complica l'iscrizione nel partito

30 Gennaio 2023

Giarrusso, l'ex iena

Fonte Twitter: fratotolo2

Veleni dentro il PD dopo l'annuncio dell'ex iena Dino Giarrusso di volersi iscrivere al partito. Malumori e tensioni che non si placano in queste ore, neanche dopo il discorso di chiusura di Stefano Bonaccini nella manifestazione programmatica a Milano, il quale ha dichiarato: "Basta autoflagellarsi: il Pd deve reagire. Da oggi parte la rimonta. E la prossima volta vinceremo noi. Ve lo prometto". Tuttavia deve fare i conti con la grana scoppiatagli in mano a pochi giorni dal voto delle primarie.

PD, Giarrusso annuncia l'iscrizione ma dal partito frenano

Un'entrata a gamba tesa quella di Dino Giarrusso, come era solito fare quando era Iena, e che adesso potrebbe costargli la tanto cara adesione al PD che ha insultato in passato. Bonaccini non l'ha presa bene e sul tema si è espresso così: "Noi siamo un partito aperto a chiunque. Se Giarrusso vorrà iscriversi, prima di tutto chieda scusa a chi ha ferito in passato e dimostri di accettare le regole e il percorso del PD". Una doccia gelata per lo storico antidem, salito sul palco per annunciare l'iscrizione quando in verità gli accordi erano altri.

Dino Giarrusso avrebbe dovuto parlare di comunicazione digitale alla kermesse politica del PD. Niente discorsi politici e soprattutto non erano previste adesioni inaspettate. Così non è stato e adesso il dito è puntato verso Benifei: "Sono calunnie, non l'ho invitato io, mi risulta che Dino dovesse parlare solo di comunicazione, non sproloquiare", si difende l'eurodeputato e capodelegazione del PD in Europa da sempre molto vicino a Giarrusso.

Il passato di Giarrusso

Il Passato di Dino Giarrusso certo non aiuta l'ex Iena a volersi far bene nel partito. Ma soprattutto da Bonaccini con cui si era scontrato lo scorso 10 agosto. Il governatore dell'Emilia Romagna scriveva: "Gente che ci spiega che l’Emilia-Romagna non può essere mai presa a riferimento. Abbiamo difetti e facciamo errori, come tutti, ma se l’Italia assomigliasse un po’ di più all’Emilia-Romagna sarebbe un Paese migliore".

"Come che FOSSE una colpa", caro Bonaccini. E sarebbe meglio scrivere "come se", non "come che", ma quella è una scelta lessicale. Scambiare "fosse" con "sia" è invece proprio un errore da matita blu. In bocca al lupo, come che sia", gli aveva replicato l’ex pentastellato.

Su mafia capitale e dei presunti rapporti tra PD e Salvatore Buzzi, Giarrusso scriveva: "Buzzi era iscritto al Pd e lo rivendicava orgoglioso".

Bonaccini, discorso da leader a Milano

Intanto Stefano Bonaccini, tra una grana e l'altra veste i panni del leader a Milano e prova a disegnare in un momento complicato il partito del futuro nonché la sua identità che dovrà essere "di sinistra e riformista". Stoccata alla contendente Elly Schlein: "Non è necessario cambiare nome" e bussola accesa sulla lotta alle disuguaglianze. "Onestà, sobrietà e legalità sono le parole per rimanere nel Pd", chiosa.

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