23 Gennaio 2023
Fonte Twitter: siriomerenda
Tiene banco nel governo il caso intercettazioni, fondamentali per scovare il boss Messina Denaro ma sempre nel mirino per quanto riguarda una riforma. Lo ha confermato pure oggi Giorgia Meloni ad Algeri, al meeting col l'omologo Abdelmadjid Tebboune per rafforzare i rapporti tra i due Paesi. "È necessario mettere mano alle cose che non funzionano e quello che non funziona è un certo utilizzo che si fa delle intercettazioni", ha rimarcato.
Le frizioni sulla giustizia delle ultime settimane hanno innalzato il livello di allarme nel governo. E su questo quadro la Meloni afferma: "Non c’è bisogno di uno scontro fra politica e magistratura ed anzi bisogna lavorare insieme per trovare le soluzioni". Da parte del premier dunque non c'è uno scontro in atto col Guardasigilli: "Con lui un rapporto ottimo". Stempera i toni anche Nordio che parla dell'appoggio di Meloni, che l'ha fortemente voluto come Ministro della giustizia come "un motivo di grandissima soddisfazione".
"Siamo sempre stati in piena sintonia e del resto è stata una scelta e un’indicazione, come ha detto la presidente del Consiglio, fortemente voluta di indicare me come ministro della Giustizia". Dissensi nella maggioranza? Non per l'ex magistrato: "Il fatto che qualcuno ne abbia anche insinuato il sospetto era assolutamente ingiustificato e anche irragionevole. Le cose che io penso della giustizia — ricorda — le scrivo da 25 anni e quindi tutti le sapevano. Naturalmente la politica è e deve essere l’arte del possibile e anche del compromesso, per cui tutti questi argomenti saranno oggetto di profonda discussione e poi il parlamento sovrano deciderà".
Meloni si sofferma anche sulla questione della proroga delle concessioni balneari: "Non ho cambiato idea sul tema della difesa dei nostri imprenditori balneari da una direttiva che secondo me non andava applicata su quel settore. La questione è molto complessa, il punto è capire quale sia, nell’attuale situazione, la soluzione più efficace a livello strutturale. Quello a cui io sto lavorando è una soluzione che non sia temporanea. Per fare questo stiamo convocando intanto i partiti di maggioranza per ragionare insieme, e poi convocheremo le associazioni dei balneari, prima che gli emendamenti siano votati, per capire se la proroga sia la soluzione più efficace. Però il mio obiettivo è mettere in sicurezza questi imprenditori".
Infine, il tema del caro carburanti alla vigilia dello sciopero dei benzinai: "Abbiamo immaginato dei provvedimenti, la categoria si è confrontata con il governo due volte, ha fatto legittime rimostranze, alcune erano di buone senso e su quello siamo andati incontro ma non potevamo tornare indietro su un provvedimento giusto: pubblicare il prezzo medio settimanale, anche per far capire all’utente la situazione, secondo me è una iniziativa di buon senso. I benzinai li abbiamo convocati già due volte. Noi abbiamo tentato il più possibile di andare loro incontro, partendo dal presupposto che il governo non ha mai immaginato i provvedimenti fatti come un modo per additare la categoria, piuttosto come un modo per riconoscere il valore della stragrande maggioranza degli operatori che si erano comportati perfettamente. Poichè ovunque si raccontava, anche sulla stampa, che i prezzi erano alle stelle anche se la media dei prezzi settimanale non diceva questo, abbiamo cercato di capire come evitare che alcuni, molto pochi, potessero speculare. Prima era stato revocato lo sciopero e poi confermato ma sugli stessi provvedimenti, alcune associazioni hanno deciso di non aderire e quindi ci sono punti di vista diversi. Ma non c’è alcuna volontà di colpire la categoria e mi dispiace se qualcuno l’ha interpretato così, c’era la necessità di fare ordine per evitare comportamenti sbagliati".
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