23 Gennaio 2023
Giorgia Meloni e Carlo Nordio, fonte: Imagoeconomica
La premier Giorgia Meloni intende arrestare le polemiche sul tema delle intercettazioni che vedono il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, sotto tiro dopo le dichiarazioni rilasciate dal Guardasigilli nei suoi interventi alla Camera e al Senato della scorsa settimana.
E per placare le tensioni, anche all’interno della stessa maggioranza, il capo del Governo blinda il Ministro mentre è in volo per Algeri, nella sua prima visita ufficiale nel Paese africano.
"Dopo le notizie infondate circa le presunte divisioni tra il Presidente del Consiglio e il ministro Giorgetti, tra il Presidente del Consiglio e il ministro Piantedosi, oggi è la volta del ministro Nordio. Spiace deludere, ma il clima nel Cdm è ottimo e tutti i ministri lavorano in piena sinergia con Palazzo Chigi", si legge in una nota del Governo nel giorno in cui la premier Meloni si sta dirigendo in Algeria per consolidare i rapporti di scambio energetici e commerciali.
E per dissipare ogni dubbio, nel caso ci fosse, la nota chiarisce che “il presidente Meloni ribadisce la sua piena fiducia nel Guardasigilli, che ha fortemente voluto a Via Arenula e con il quale mantiene contatti quotidiani”.
Ciò anche se le dichiarazioni di Nordio hanno sollevato un polverone, soprattutto perché rilasciate in concomitanza con l’arresto del boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, avvenuto anche grazie all’uso delle intercettazioni.
“Il presidente Meloni e il ministro Nordio si incontreranno in settimana per definire il cronoprogramma delle iniziative necessarie a migliorare lo stato della giustizia italiana.
Il Governo è determinato, infatti, a portare avanti e ad attuare il programma di coalizione votato dai cittadini per dare all'Italia una giustizia giusta, veloce e vicina a cittadini e imprese”.
Nessuna dimissione in vista per il Guardasigilli, quindi, anche se le sue dichiarazioni non sono piaciute neppure all’interno della stessa maggioranza, con la Lega che frena chiedendo di evitare gli scontri con la magistratura.
Ma la nota di Palazzo Chigi non lascia dubbi: la revisione delle intercettazioni va avanti.
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