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Grillo ritorna in tour come comico, ma il M5S vuole rinnovargli il contratto da 300 mila euro. Malumori tra i pentastellati

Il cofondatore del M5s porterà in scena il suo nuovo show “Io sono il peggiore”, ma Conte intende riconfermarlo come “garante” della comunicazione del movimento

19 Gennaio 2023

Grillo ritorna in tour stavolta come comico, ma il M5S vuole rinnovargli il contratto da 300 mila euro. Malumori tra i pentastellati

Fonte: blog Beppe Grillo

Partirà da Orvieto il 15 febbraio prossimo il nuovo tour di Beppe Grillo che, dopo “un lungo periodo di silenzio”, andrà in scena con lo spettacolo “Io sono il peggiore” nelle 17 date programmate al momento. Una programmazione che lo porterà in diverse città italiane, tra cui Napoli, Torino, Milano, Roma e Bologna e che si concluderà il 2 aprile a Lugano, in Svizzera.

Ma il M5s non intende lasciargli fare il comico a tempo pieno e si appresta a rinnovargli il contratto da 300 mila euro come “garante” della comunicazione dei pentastellati.

Grillo, contratto da 300 mila euro per fare il garante della comunicazione

L’accordo da 300 mila euro che era stato raggiunto nell’aprile dell’anno scorso tra il movimento pentastellato e Beppe Grillo scadrà a breve e il presidente Giuseppe Conte intende rinnovarglielo per un altro anno, confermando il cachet. Un contratto che, salvo modifiche, prevedrebbe ciò che era stato stabilito nell’aprile scorso: “Supporto nella comunicazione con l’ideazione di campagne, promozione di strategie digitali, produzione video, organizzazione eventi, produzione di materiali audiovisivi per attività didattica della Scuola di formazione del Movimento, campagne elettorali e varie iniziative politiche». E ancora: “Promozione delle attività del Movimento all’estero, attraverso la partecipazione a convegni, giornate di studio, incontri con personalità scientifiche e istituzionali”.

 

Grillo, il rinnovo del contratto crea malumori tra i pentastellati

A ranghi ridotti a causa del tagli dei parlamentari e in procinto delle future buonuscite per ciascun deputato che non sarà rieletto dopo i due mandati (tra cui Paola Taverna e Vito Crimi), c’è fibrillazione all’interno del M5s sul compenso da dare a Beppe Grillo. Le critiche principali muoverebbero dallo scarno contributo del cofondatore nelle campagne elettorali, compresa quella per le regionali del prossimo febbraio. Quindi, un esborso da 300 mila euro potrebbe sembrare inutile, se non eccessivo.

Intanto, Grillo promette sul suo blog “rivelazioni, dove tutti sono coinvolti e nessuno è escluso”. Anche il M5s?

 

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