19 Gennaio 2023
Alessio D'Amato fonte: imagoeconomica
"Credo poco a questo svantaggio di cui parlano i sondaggi, anzi i sondaggi ci dicono che partiamo da una base già superiore a quella precedente in cui vincemmo le elezioni" ci spiega in un'intervista il candidato di Partito Democratico e Terzo Polo alla presidenza della regione Lazio Alessio D'Amato. "Nelle ultime elezioni regionali vincemmo con il 32% e Nicola Zingaretti aveva come competitor sia il centrodestra che i Cinquestelle. Sono convinto che vinceremo le elezioni anche stavolta perché abbiamo una proposta seria e grazie alla credibilità del lavoro svolto in questi anni".
Su quali fronti ti muoverai in questo mese di campagna elettorale. Parlo di strategia politica.
"Lavoro e sviluppo, questi sono gli asset principali. Per quanto riguarda il lavoro abbiamo proposte precise per il miglior utilizzo delle risorse e della programmazione comunitaria: 17 miliardi di euro per mettere a terra il PNRR sulla rete sanitaria di prossimità. Ma anche iniziative concrete a supporto delle fasce di persone che non studiano e non lavorano. Nella nostra regione si tratta di 1 giovane su 5. Vogliamo portare avanti il Reddito di Formazione, un reddito agganciato alle imprese per la ricerca degli operatori con una formazione adeguata rispetto a quello che viene richiesto dalle aziende. Un altro punto fondamentale sarà la transizione ecologica e digitale".
Il Partito Democratico ha tante difficoltà a livello nazionale, mentre a livello laziale qual è lo stato di salute del partito?
"Il PD attende una riscossa e queste prossime elezioni possono essere un momento importante. Se vinciamo nel Lazio, cambia tutta la narrazione che c'è stata finora. Significa che una proposta riformista torna a vincere. Il PD ha appena chiuso le liste, la vera partita inizia adesso".
In caso di vittoria nascerebbe un nuovo "modello Lazio", composto da PD e Terzo Polo?
Abbiamo 7 liste a sostegno della candidatura. È una coalizione di stampo riformista e progressista che può vincere aprendo anche una stagione nuova nella politica laziale e nazionale".
C’è la possibilità futura di un riavvicinamento ai Cinquestelle?
"Sono concentrato sulla campagna delle regionali, mi rivolgerò anche all’elettorato dei Cinquestelle ribadendo che nel Lazio si vota a turno unico, non c’è il doppio turno; vince il candidato presidente che prende un voto in più dell’altro. Sicuramente con la mia vittoria, anche con il contributo dell’elettorato dei Cinquestelle, le loro proposte avranno una voce e saranno più forti. Altrimenti con la vittoria del candidato di destra, il rischio è di tornare indietro in questa regione e inevitabilmente anche le proposte dei Cinquestelle verrebbero accantonate. Si può fare il voto disgiunto; l’appello che faccio anche all’elettorato dei Cinquestelle è di utilizzare tutti gli strumenti che la democrazia mette a disposizione".
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