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Meloni, la premier incontra von der Leyen e si rivela ormai del tutto atlantista ed europeista

Se fosse un film, si intitolerebbe come si diventa ciò che si combatteva

14 Gennaio 2023

Meloni, la premier si incontra con von der Leyen e si rivela ormai del tutto atlantista ed europeista

Fonte: Imago

Se fosse una pellicola si potrebbe tranquillamente chiamare "Come si diventa ciò che si combatteva". Titolo dal vago sapore nicciano che ha il giudizio in merito di rendere con immediata potenza espressiva il contraddittorio tragitto politico di chi è partito incendiario e ora si trova ad essere pompiere, ovvero di chi criticava aspramente e peraltro con ottime ragioni l'Unione Europea come gelido mostro tecnocratico e ora si trova a celebrarla e ad assecondarla su tutta la linea. Sembra questa in effetti la storia politica di Giorgia Meloni, che fino a pochi anni fa sosteneva a piè sospinto le ragioni della sovranità nazionale e della esigenza di abbandonare il gioco europeo per tornare a essere sovrani e autonomi in quanto popolo italiano. Ed è anche per questo verosimilmente che il partito di Giorgia Meloni ha capitalizzato un così alto consenso, figurando come l'ultimo baluardo di opposizione all'Unione europea e alle ragioni del cosmopolitismo liberista. Peccato che ora il partito di Giorgia Meloni e la stessa Giorgia Meloni abbiano decisamente mutato intendimenti e visioni: sono appunto diventati ciò che combattevano. Prova ne è oltretutto che nei giorni scorsi Giorgia Meloni si è incontrata a tu per tu con la signora Ursula von der Leyen, vestale del neoliberismo targato Unione Europea. Ci si sarebbe ragionevolmente potuti attendere un incontro freddo, supposizioni opposte, magari con frecciatine e con punzecchiature. E invece no, tutto il contrario: guardi amichevoli e sorrisi come tra due amiche di vecchia data, che condividono appieno la visione del mondo e vanno d'amore e d'accordo sui temi fondamentali. Tale accordo naturalmente non è avvenuto nel senso di una conversione della signora von der Leyen alle ragioni della sovranità nazionale. In maniera diametralmente opposta, sembra essere stata Giorgia Meloni a convertirsi alle ragioni del neoliberismo cosmopolita, del disordinato ordine dell'Unione Europea e dulcis in fundo dell'atlantismo di Washington con integrale subalternità dell'Europa. Lo ha detto senza perifrasi, Giorgia Meloni: l'Italia ribadisce il proprio impegno fermissimo nella nato e nel suo imperialismo, nonché in quel Mes camuffato che si chiama PNRR. Insomma, Giorgia Meloni ha confermato di essere diventata ciò che un tempo combatteva. E che oltretutto una dopo l'altra le forze parlamentari si sono rivelate tutte visioni lievemente variate del medesimo, tutte forze organiche al partito unico articolato del neoliberismo.

di Diego Fusaro

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