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Manovra 2023, stasera il voto di fiducia alla Camera: Ragionieria di Stato chiede 44 correzioni

Tempi strettissimi per la manovra dopo l'errore sulla norma per i comuni. Voto finale atteso domani, Ragionieria di Stato ha chiesto e approvato tutte le correzioni

23 Dicembre 2022

Camera

Fonte: Imago

La prima manovra del governo Meloni ha vissuto senza dubbio una fase travagliata ma ora sembra essere arrivato il via libera finale. Questa sera infatti si porrà la fiducia alla Camera. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio, mentre le dichiarazioni di voto inizieranno alle ore 19. Domani all'alba l'approvazione. La Ragioneria di Stato nella giornata di ieri ha chiesto e approvato le 44 correzioni necessarie sul testo.

Manovra 2023, stasera voto di fiducia alla Camera, poi l'approvazione

Nella giornata di ieri, circa 30 interventi alla Camera per la discussione sul testo della manovra. La commissione Bilancio si è riunita per stracciare un emendamento approvato nella notte tra martedì e mercoledì che stanziava 450 milioni per i Comuni. Soldi che in realtà non c'erano, ragion per cui sono stati recepiti i rilievi della Ragioneria generale dello Stato. Quest'ultima ha chiesto 44 correzioni totali, anche su smart working e carta giovani, mentre rimane la discussa norma sui cinghiali, su cui il primo firmatario Tommaso Foti di FdI ha precisato che non ci sarà una vera e propria caccia agli animali selvatici nelle città.

La Ragioneria generale dello Stato ha incluso tra le correzioni anche eventuali compensi e simili per i membri del tavolo permanente sui Pos, e per i lavoratori delle discoteche ha chiesto di prevedere dei paletti per i voucher. Sullo smart working, su cui il governo aveva pensato alla proroga solo per i fragili al 31 marzo 2023, si chiede la revisione dell’emendamento perché comporta oneri di sostituzione del personale scolastico interessato da compensare.  

il sottosegretario all’Economia e Finanze Lucia Albano ha dichiarato: "Alla luce delle critiche emerse, ritengo opportuno sottolineare che le note elaborate dalla Ragioneria di Stato nel percorso di approvazione della legge di bilancio rientrano nella normalità delle operazioni svolte dai tecnici del Mef. Inoltre, mi preme ricordare – sottolinea Albano – che negli ultimi due anni la manovra si è chiusa il 30 dicembre e l’esecutivo in carica non si era formato durante l’autunno, come accaduto al governo Meloni".

Ivan Vito

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