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Corruzione Qatar, Panzeri (ex parlamentare Ue) indagato: sequestrati 600 mila euro in contanti trovati nella sua casa

L’ipotesi di “corruzione internazionale” dal Qatar e riciclaggio è sempre più accreditata. Le indagini della polizia di Bruxelles includono anche Luca Visentini e Eva Kaili

10 Dicembre 2022

Corruzione Qatar, Panzeri ex deputato Ue indagato: sequestrati 600 mila euro in contanti

fonte Twitter

L’ipotesi di “corruzione internazionale” dal Qatar e riciclaggio è sempre più accreditata. Questo è il sospetto di reato con cui l’ex parlamentare Pier Antonio Panzeri è indagato dalla polizia di Bruxelles. Con lui sono state fermate altre due persone di origine italiana. Gli inquirenti sospettano che un Paese del Golfo abbia tentato di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo. Il Paese in questione sarebbe l'emirato del Medio Oriente, dove si stanno svolgendo i mondiali di calcio. Nel mirino della magistratura belga anche Luca Visentini, segretario generale dell'organizzazione internazionale dei sindacati e Eva Kaili, vicepresidente del Parlamento europeo.  

Corruzione Qatar, indagato ex deputato Panzeri 

Il tribunale federale belga ha confermato il fermo di 4 persone, tra cui Panzeri e Luca Visentini, segretario generale dell'organizzazione internazionale dei sindacati. Ora il giudice istruttore, nelle prossime 48 ore potrebbe decidere di aprire eventuali mandati d'arresto. Nell'ambito dell'operazione di stamattina, 9 dicembre, la polizia ha effettuato 14 perquisizioni. A Bruxelles, a casa di Panzeri, gli inquirenti hanno trovato 600mila euro in contanti. Tutte le persone fermate per possibile corruzione sono di nazionalità o di origine italiana, tra loro anche il direttore di una Ong e un assistente parlamentare.

Antonio Panzeri e Luca Visentini sono due personalità piuttosto conosciute negli ambienti brussellesi. Panzeri, originario della bergamasca, è stato eurodeputato per 3 mandati, dal 2004 al 2019. All'Eurocamera ha ricoperto diversi incarichi ed è stato presidente della sottocommissione dei diritti umani. Luca Visentini è stato invece, per diversi anni, il punto di riferimento dei sindacati europei. 

Nell'inchiesta per corruzione internazionale e riciclaggio sono coinvolti anche la socialdemocratica greca Eva Kaili, vicepresidente del Parlamento europeo, e il suo compagno. Kaili è stata fermata a Bruxelles per essere perquisita e interrogata dalla polizia. Il gruppo dei Socialisti all'Eurocamera l'ha sospesa con effetto immediato. Espulsa anche dal suo partito, il Pasok, su decisione del presidente Nikos Androulakis.

 Inchiesta a Bruxelles, arrestate anche moglie e figlia di Panzeri

Intanto nella Bergamasca è stato eseguito il mandato di arresto europeo nei confronti della moglie e della figlia di Pier Antonio Panzeri. L'ex eurodeputato risulta avere ancora casa a Calusco d'Adda, il paese del Bergamasco di cui è originario: proprio lì sarebbero state rintracciate la moglie, Maria Colleoni, di 67 anni, e la figlia Silvia, di 38. Le donne si trovano ora in carcere a Bergamo, dove sono state accompagnate in base al mandato che prevede la custodia cautelare in carcere, in vista di ulteriori accertamenti

Sembra che gli indagati siano molto attivi in associazioni e Ong a sostegno dei diritti umani. Panzeri è anche presidente di Fight Impunity, un'organizzazione no-profit che promuove 'la lotta contro l'impunità per gravi violazioni dei diritti umani' e la giustizia internazionale. La sede di Fight Impunity situata nel centro di Bruxelles è stata perquisita questa mattina.

"Da diversi mesi gli investigatori della polizia giudiziaria federale sospettavano un Paese del Golfo di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo versando ingenti somme di denaro o offrendo doni importanti a terzi aventi una posizione politica e/o strategica significative in seno al Parlamento europeo", ha riferito la procura federale, aggiungendo che "le perquisizioni odierne hanno permesso agli investigatori di sequestrare 600mila in contanti. Sono stati sequestrati anche apparecchiature informatiche e telefoni cellulari, elementi che verranno analizzati nell'ambito delle indagini".

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