Elly Schlein, con lei il PD diventa PDL, 'Partito democratico e del Lavoro': "Avremo un'identità più chiara"
"Il mio Pd è un partito che deve avere un'identità chiara. Quanto alle alleanze, sono fra coloro che hanno molto lavorato per il campo largo. Le alleanze si fanno sui temi diseguaglianze, clima e lavoro"
Elly Schlein si è da poco candidata alla segreteria del Partito Democratico e già vorrebbe cambiargli il nome. Quale sarebbe? "Partito democratico e del lavoro". A proporlo è stato, per primo, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, e l'ex vice-presidente della Regione Emilia-Romagna sarebbe d'accordo. "Penso - ha detto - che le proposte che stanno arrivando da Lepore e da Bologna siano molto interessanti. Proposte che da candidata mi impegno a raccogliere e valutare. Il tema del nome offre uno spunto. Perché il lavoro deve tornare ad essere un perno centrale del Pd, è un tema su cui in passato sono stati fatti errori che hanno prodotto uno scollamento. L'altro perno deve essere la crisi climatica".
Pd, Elly Schlein pronta a cambiare nome in 'Partito democratico e del lavoro': "Avremo un'identità chiara"
La politica Elly Schlein, intervistata da La Repubblica, ha affermato: "Il mio Pd è un partito che deve avere un'identità chiara. Quanto alle alleanze, sono fra coloro che hanno molto lavorato per il campo largo. Le alleanze si fanno sui temi diseguaglianze, clima e lavoro". E ancora: "Facciamo insieme un'opposizione migliore, anziché gareggiare su chi fa da solo la migliore opposizione", ha precisato la candidata nuova segretaria del Pd, al posto di Enrico Letta.
Infine ha espresso le sue posizioni sulla guerra in Ucraina e sull'appoggio militare a Kiev per combattere contro la Russia: "Dobbiamo continuare a fornire ogni forma di supporto necessaria all'Ucraina", ha sostenuto Elly Schlein. "Sono vicina al mondo che ha animato la manifestazione pacifista di Roma, ma quando a marzo si è scelta la strada dell'invio di armi, sono tra quelli che hanno pensato che fosse giusto, altrimenti dopo 3 settimane avremmo visto Putin riscrivere con gli eserciti i confini europei", ha concluso infine ai microfoni de La Repubblica.