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"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Obbligo vaccinale, domani la sentenza della Corte Costiuzionale non decide solo per il passato, anzi non potrà che influire sulle future libertà

In discussione c'è un regime, una strategia rivelatasi sciagurata, autoritaria al limite dell'eversivo. Un colpo di stato con la scusa della pandemia. Ma quando lo stato processa se stesso, illudersi è pericoloso.

29 Novembre 2022

Vaccini e Giustizia

La sentenza sull'obbligo vaccinale, attesa dalla Corte Costituzionale per domani, non ha solo a che vedere con quello che è stato: qui lo stato processa se stesso, stabilisce se abbia agito nel rispetto delle leggi che esso stesso stato si è dato finora, e, cosa ancora più importante, se potrà continuare ad agire nello stesso modo. È un modo criticato da molti, sempre più cittadini – da cui le iniziative e gli esposti che hanno portato alla pronuncia che tutti aspettiamo. Ma attenzione. Lo stato che processa se stesso, in questo caso, lo fa per un'accusa pesantissima: essersi trasformato in un regime eversivo. Non è, vogliamo dire, in ballo il mero diritto, ancorché sacrosanto principio, a decidere liberamente della propria vita e della propria salute: in questione c'è quello che la stampa occidentale ha definito, sgomenta, “il più grande esperimento sociale mai condotto in un paese libero”. Che libero, evidentemente, non era più.

E non lo era. Si tratta di capire se sia stato giusto schiacciare un popolo di 60 milioni, trasformati da cittadini in sudditi, umiliati da situazioni sempre più allucinanti: il caffè da sorbire in piedi non seduti, sulla soglia del bar ma non al bancone, i giocattoli negati ai bambini da un nastro di plastica, il divieto, progressivo, a spostarsi, a incontrarsi, ad uscire di casa. Che sia stato possibile, lo abbiamo constatato sulla nostra pelle; che sia stato giusto, sentirci dire cosa e come fare da virologi, poi anche questo avremmo dovuto registrare, che agivano non in ossequio alla scienza ma alla politica da cui farsi candidare, è altra cosa. E questi stregoni ci hanno spiegato che avere rapporti sessuali era sbagliato, che andavano se mai condotti in determinate posizioni e comunque sempre con la maschera, che i bambini non dovevano cantare a scuola, poi neppure andarci più, a scuola, che viaggiare doveva trasformarsi in un'esperienza simile alla traduzione in un carro bestiame, che certi pezzi di stoffa sintetica dovevano diventare parte di noi, che chi si ostinava a ragionare, a respirare, andava segnalato e consegnato agli sgherri di un regime che inseguivano un bagnante da solo nel raggio di chilometri, un vecchio sfinito su una panchina, un povero cristo che doveva andare a lavorare.

E poi hanno impedito di lavorare. Con ricatti osceni. Hanno imposto un lasciapassare elettronico su questo presupposto: “serve a dare la garanzia di non infettarsi, essendo tra persone sane”. Sarebbe successo esattamente l'opposto. E ancora la via crucis dei tamponi, la psicosi montante, i ragazzini più alienati e violenti, gli insegnanti che si davano all'alcool. E le città vuote, inutilmente vuote. Perché questi lockdown, esattamente come il greenpass, non sortivano alcun effetto positivo, mentre distruggevano le comunità, ammalavano l'economia, indebolivano individui che perdevano di giorno in giorno il proprio patrimonio immunitario. Il resto, avrebbe finito di devastarlo la dipendenza al siero, non un vaccino vero e proprio ma una pozione misteriosa della quale, come avrebbero ammesso, ma troppo tardi, gli stessi che l'avevano preparata, non si conosceva l'efficacia, il rischio, le complicazioni a breve e lungo termine. Ogni altra profilassi è stata ignorata quando non ostacolata; impedita. E meno queste misture funzionavano, e più gli stregoni insistevano: con la prossima andrà meglio. Così due, tre, quattro volte. Oggi il colmo è raggiunto da qualche stregone che, infettato dopo la quarta dose, viene a dirci: siccome queste misture hanno distrutto le difese immunitarie, occorre assumerne altre ancora perché non abbiamo più schermi contro i comuni attacchi naturali.

Misure criminali, figlie non della scienza ma della politica. Fini a se stesse o meglio ad un controllo, ecco l'esperimento, sconcertante, alla cui fosca luce assoggettare e abituare la popolazione. E così è andata: nessuno sa perchè vaccinarsi ancora, per la quarta, la quinta volta, ma lo fanno così come portano ancora mascherine senza più obbligo, la cui utilità è stata sbugiardata dalla comunità scientifica; e se interpellati, rispondono: non lo so, non voglio saperlo, non si sa mai. Lo stato ha insufflato un concetto scaramantico, da fideismo magico della salute; ha eccitato la paura di morire che tutti proviamo a partire dagli 8 anni, ma con la quale gli individui mentalmente sani imparano a convivere: di gente sana, diremmo non ne resti poi molta. C'è stato un ministro, che ancora oggi, decaduto, gira terrorizzato con strati di pezzuole sulla faccia, che in un libro fatto sparire il giorno stesso dell'uscita, ha così teorizzato: la pandemia è una magnifica occasione per stabilire una nuova dimensione, gramsciana, della società. E questa dimensione veniva a lui ispirata, per dire il meno, dalla Cina che è la dittatura più colossale, più spietata e più organizzata nel controllo dei sudditi. Lasciapassare, mascherine, coprifuoco erano tutte misure politiche per la politica, utili a prendere tempo, a procrastinare ad libitum il redde rationem elettorale, a mantenere un regime andato imponendosi di per sé, con lo sconcio apporto di una informazione miserabile che truccava i numeri, barava sulle vittime e avrebbe barato, allo stesso modo seppure inverso, sulle vittime degli effetti collaterali della pozione; gente che “si eccitava”, proprio così, nell'esibire il QR del proprio greenpass, dei voyeur elettronici, oggi allo stesso orgasmo deviato col pos per pagare anche un caffè al bar. Questa classe informatrice ha sformato, si è messa nella totale disponibilità del potere, ne applaudiva le facce quando apparivano, si inchinava grottescamente (più tardi avrebbe cercato di giustificarsi adducendo improbabili attitudini ironiche), se uno per disgrazia osava porre una domanda, i colleghi lo prendevano di peso e lo buttavano fuori dalla conferenza stampa.

L'esperimento sociale che ha spaventato un Occidente che pure, quanto a divieti, non ci era andato leggero, ha scritto la pagina più torbida e più tetra sicuramente dal Fascismo, ma con ogni probabilità anche oltre il Fascismo; è stata scritta tutta da sinistra a destra, ha trovato pochissimi oppositori, puntualmente emarginati e maledetti. Tra i giornalisti, spiati e deferiti e ostacolati in tutti i modi. Tra i medici, alcuni dei quali indotti a suicidarsi. Tra gli insegnanti, condannati ad una impossibilità di operare. Tra i cittadini, attaccati, diffamati, disprezzati.

Oggi l'impostura continua. Malgrado l'evidente fallimento dell'origine di tutto, virus, antivirus e repressione, la Cina dove la strategia zero Covid si è tradotta in aumento dei casi e delle ribellioni di popolazioni oltre il limite umano di sopportazione. Malgrado le ammissioni delle case farmaceutiche produttrici delle pozioni. Malgrado l'alluvione di studi che confermano inutilità e dannosità di quelle misure. Malgrado le ricerche dei singoli paesi e infine dell'ONU che confermano un numero di decessi e di lesioni gravi, permanenti, susseguenti alle pozioni come mai prima nella storia di alcun vaccino. Malgrado il dissesto di una sanità pubblica piegata alle ragioni di pochi autocrati. Malgrado l'esplosione delle altre patologie, soffocate dalla disastrosa strategia di due (o tre?) governi. Malgrado i rinnegamenti di stregoni e saltimbanchi. Malgrado le evidenze di migliaia e migliaia e migliaia di famiglie con un lutto in casa, spesso di figli, giovani, sanissimi, atletici.

È stata una strage immane, perversa, criminale. Domani, la Corte Costituzionale è chiamata a stabilire se questa strage fosse tragicamente sbagliata, oppure se sia stata motivata al punto da venire legittimata anche per il futuro. Lasciateci dire che, sapendo come vanno le cose negli arcana imperii, e soprattutto in Italia, dalla Giustizia tutto ci aspettiamo tranne che giustizia.

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