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"L'unità", Il giornale di Gramsci, rinasce ma diventa "di area PD"

E Gramsci si rivolta nella tomba...

02 Dicembre 2022

"L'unità", Il giornale di Gramsci, rinasce ma diventa "di area PD"

Era il 1924 quando Antonio Gramsci fondò "L'unità", giornale comunista pensato per gli operai e per la loro emancipazione dal regno della alienazione capitalistica. Durante il fascismo, il giornale fu costretto a pubblicare in clandestinità, per poi riprendere pubblicamente le proprie attività dopo la fine della guerra. Divenne a quel punto l'organo ufficiale del partito comunista Italiano, sotto la guida di Togliatti. Il giornale seguì poi il destino inglorioso delle sinistre italiane, passate metamorficamente dalla lotta contro il capitale alla lotta per il capitale: dalla falce e martello all'arcobaleno, dal rosso dell'emancipazione al fucsia dei capricci individuali di consumo.

"L'unità", Il giornale di Gramsci rinasce "di area PD"

Nel 1989, quando cadeva il muro di Berlino, il quotidiano già proiettato verso il neoliberismo salutava l'evento come il giorno più bello dell'Europa. Aveva già assunto integralmente lo sguardo dei dominanti. Aveva già completamente ripudiato il progetto di emancipazione del lavoro, ossia il progetto che fu di Gramsci. Poi il giornale chiuse e riaprì diverse volte, sempre mantenendo una prospettiva di chiara impostazione neoliberale, quella tipica della new left fucsia organica al rapporto di forza dominante.

E arriviamo infine al nostro concitato presente. "L'unità" torna ad aprire. E Sansonetti, che sarà il nuovo direttore, ci assicura che sarà un giornale "di area PD". La parabola o, come direbbe Ricolfi, la "mutazione" può dirsi ora compiuta in forma integrale. Gramsci si rivolta ancora una volta nella tomba, incredulo nel vedere come i suoi "nipotini" abbiano con massima subalternità tradito il suo progetto redentivo per assumere lo sguardo di chi ci odia e ci comanda. E valgano, a questo proposito, le parole che lo stesso Gramsci scriveva circa i giornali borghesi: di essi non dobbiamo fidarci, dacché impongono anche ai lavoratori lo sguardo dei gruppi dominanti, inducendoli ad aderire al progetto capitalista che invece dovrebbero contrastare in nome dell'emancipazione. Queste parole valgano, a maggior ragione, se riferite al nuovo corso dell'"Unità", giornale fondato da Gramsci e ora divenuto megafono della civiltà neoliberale globalizzata.

di Diego Fusaro

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