01 Ottobre 2022
Giorgia Meloni (fonte: LaPresse)
Giorgia Meloni torna a parlare in pubblico dopo la notte dello scorso 25 settembre, quando le proiezioni davano il suo partito trionfatore certo dell'ultima tornata elettorale. Lo fa dal palco di Coldiretti, nel Castello Sforzesco a Milano. Accolta da un'ovazione della folla, ha più volte fatto riferimento all'ipotesi di andare a governare. Ma è chiaro che la leader di Fratelli d'Italia parli già da capo dell'esecutivo: "L'Italia deve ripartire dalla difesa del suo interesse nazionale", ha dichiarato in uno dei passaggi più apprezzati dalla platea presente.
Rimettere al centro il proprio interesse "non vuol dire avere un approccio negativo verso gli altri, ma positivo verso sé stessi", ha affermato. E ancora: "Quelli che oggi hanno letto i giornali avranno dovuto fare i conti con il fatto che quando qualcuno in questa nazione segnalava che 'in Europa si parte dalla difesa degli interessi nazionali per arrivare a soluzioni comuni' non lo facevamo perché eravamo populisti, ma lucidi", dice Meloni. Il riferimento all'attuale crisi energetica è evidente. Una crisi dove ogni paese europeo sembra pensare per sé e dove manca, senza dubbio, una chiara e definita strategia continentale.
"In questi giorni ho scelto di limitare le uscite pubbliche per dedicarmi anima e corpo ai dossier che sono più urgenti. Se saremo chiamati a governare, abbiamo in mente di dare risposte immediate ed efficaci alla nostra nazione" - ha rassicurato - "A partire dal caro energia, io sono in costante contatto con il governo che è impegnato in una trattativa molto complessa per cercare soluzioni a livello europeo. Se pensiamo a livello nazionale di poter continuare a compensare i costi di bollette per regalare soldi alla speculazione facciamo un errore".
E la presenza della (probabile) futura Premier è avvenuto presso il convegno di Coldiretti per un motivo preciso. Evidente il segnale che Meloni vuole lanciare agli industriali, ai produttori e in generale a tutti i settori economici del paese: "Non vi disturberemo". Secondo la leader di Fdi: "Abbiamo detto in campagna elettorale che un nostro grande obbiettivo era modificare il rapporto tra lo Stato e i cittadini e lo Stato e le imprese - sottolinea - La nostra bussola è un concetto molto semplice: non disturbare chi vuole fare, chi vuole produrre ricchezza, chi vuole lavorare. Usciamo da una legislatura nella quale si è detto che la povertà si poteva abolire con un decreto, che la ricchezza si faceva con un decreto. La ricchezza in questa Nazione - conclude - la fanno le aziende con i loro lavoratori".
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