28 Settembre 2022
La data è 25 settembre 2022. A darne il triste annuncio sono Fausto Bertinotti e Roberto Morassut. “Il centrosinistra è morto domenica”, dice Bertinotti. “Il Pd deve cambiare nome”, suggerisce Morassut. C’è un’aria funerea attorno al (fu) Partito democratico. La pesante sconfitta subita alle elezioni contro il centrodestra a trazione FdI, per lo storico segretario di Rifondazione comunista e per l’unico candidato dem ad aver vinto in un collegio uninominale a Roma, certifica l’addio del Pd alla scena politica italiana. Partito democratico che, va ricordato, da quando è stato costruito, nel 2007, non ha mai vinto le elezioni politiche.
“Le elezioni sono avvenute senza una sinistra in campo”, ha detto Bertinotti oggi, mercoledì 28 settembre, in un’intervista al Giornale. “Partiamo dal fatto che esistono due sinistre. La prima, quella storica, quella dei socialisti, dei comunisti e dei socialdemocratici, vive nel dopoguerra e finisce con la fine del ‘900. La seconda è il centrosinistra di marca prodiana e il suo perno è la nascita del Pds, poi Pd. La sua epoca finisce adesso, con la sconfitta a queste elezioni. Una sconfitta che ha un nome preciso: governabilità. Il centrosinistra ha smesso di avere una qualsiasi missione di società e qualunque progetto di riforme strutturali. Il Pd dimette sia l’uno sia l'altro e assume a nuova divinità: la governabilità. Sia da vincitore sia da vinto, è sempre stato al governo perché il governo è la sua ragione di esistere. Questa sconfitta elettorale demolisce la divinità della governabilità e, perciò, il centrosinistra è morto. Per la sinistra e per il centrosinistra siamo entrati in un’altra storia”.
Morassut ha trionfato nel collegio uninominale di Roma. Ed è uno dei pochi ad aver regalato una soddisfazione al Pd. Che però, anche per lui, non funziona più. A cominciare dal nome. “Dobbiamo cambiare totalmente la natura del Pd e creare le condizioni affinché si costituisca un movimento democratico, più ampio, che sia frutto di una costituente e che si rivolga a un largo campo di forze civiche”, ha spiegato.” Abbiamo bisogno di ripartire dalla costituzione di un’altra forza politica che penso si debba definire semplicemente Democratici. Eliminando quella P che significa in primo luogo che c’è un’élite che guida e c’è un insieme di forze che segue”. Via lai parola “partito” dal nome del Partito democratico, quindi. Be’, è un’idea.
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