26 Settembre 2022
Ci avete fatto caso? Da quando è stato fondato, nel 2007, il Pd non ha mai vinto le elezioni politiche. Nel 2008 perse contro il Pdl guidato da Silvio Berlusconi, nel 2013 “non vinse” (cit. Pier Luigi Bersani), nel 2018 crollò sotto la guida di Matteo Renzi e ieri, domenica 25 settembre, è stato sconfitto dal centrodestra a trazione Fratelli d’Italia. Il Partito democratico, quando è stato al governo, non è mai passato dalle urne.
Nel 2008 La vittoria andò alla coalizione composta dal Popolo della libertà, Lega Nord e Movimento per l’autonomia, che ottenne la maggioranza relativa dei voti e, in base alla vigente legge elettorale del 2005, la maggioranza assoluta degli eletti. La coalizione con Berlusconi al comando ottenne il 47%, mentre il centrosinistra, col neonato Pd, si fermò al 37% con Walter Veltroni fuori dai giochi di Palazzo Chigi. Nel 2013, dopo il governo di Mario Monti, nessuna delle coalizioni, centrodestra e centrosinistra, fu in grado di ottenere una vittoria netta, determinando un risultato senza precedenti nella storia delle elezioni politiche italiane. Al governo, per il Pd, andò Enrico Letta, poi sostituito in corsa da Matteo Renzi, che si dimise da segretario del Pd dopo averlo scisso con Mdp e lasciò il posto a un altro dem, Paolo Gentiloni,a Palazzo Chigi. Nel 2018 il rottamatore (del Pd) portò il partito a una storica disfatta: il centrodestra arrivò al 37%, il centrosinistra al 22% con i dem fermi al 18%. In mezzo il M5s, seconda forza del Paese col 32%. I democratici attesero comunque il loro momento. E dopo lo strappo tra Lega e M5s andarono al governo con i pentastellati prima, con Giuseppe Conte a Palazzo Chigi per il bis, e con Mario Draghi poi.
Arriviamo ai ieri. Con i dem al 19% e ancora una volta sconfitti. Quattro elezioni politiche su quattro: tutte perse. “La mia leadership terminerà non appena ne sarà individuata un’altra”, ha detto Letta, che non si dimetterà subito, per “assicurare con spirito di servizio la guida del Pd”. Sarà “un congresso di profonda riflessione, sul concetto di un nuovo Pd che sia all’altezza di questa sfida epocale, di fronte a una destra che più destra non c’è mai stata. “Gli italiani e le italiane hanno scelto, una scelta chiara e netta, la destra, il governo avrà un governo di destra. Oggi è un giorno triste per l’Italia e l’Europa”. Sicuramente è un giorno triste per il Pd: cambiano gli attori in campo, i candidati (tranne i paracadutati, quelli ce la fanno sempre), i segretari. Ma la certezza è che quando si vota i dem perdono.
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