Fondi russi ai partiti italiani, tanto rumore (elettorale) per nulla?
Di Maio invocava una commissione d’inchiesta sui rapporti tra Mosca e i partiti, Letta invitava Salvini a rompere l’intesa con Russia unita: il tutto basato su ipotesi
Tanto tuonò che Franco Gabrielli smentì la presenza dei partiti italiani nel dossier sui presunti fondi russi. Per qualche giorno la campagna elettorale in vista del voto del 25 settembre è stata animata dai possibili finanziamenti dalla Russia che, secondo gli 007 americani, sarebbero finiti nelle casse di partiti e organizzazioni politiche. Tutti a chiedersi: ci sarà anche l’Italia? No, stando a quel che ha detto Gabrielli, non c’è.
Fondi russi ai partiti italiani, tanto rumore (elettorale) per nulla?
Sembrava che da un momento all’altro dovesse crollare il mondo. Una sorta di Watergate 2.0 condito da insalata russa. “Sono arrivati gli aggiornamenti che dovevamo ricevere come ministero degli Esteri”, annunciava Luigi Di Maio ieri, giovedì 15 settembre. Il ministro consigliava “prudenza”, ma era tornato a chiedere una commissione d’inchiesta sui rapporti tra Mosca e i partiti italiani, e non aveva rinunciato a evocare “troppe ombre sui rapporti della Lega con Vladimir Putin”. Il capo della Farnesina e leader di Impegno civico, che fa parte della coalizione di centrosinistra guidata dal Pd, tra un salto in pizzeria e l’altro si era domandato: “Perché la Lega, e quindi la coalizione di destra con Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, continua a difendere gli interessi di Putin piuttosto che quelli degli italiani?”. Dallo stesso fronte, il segretario del Pd, Enrico Letta, aveva riesumato un’intesa siglata nel 2017, e rinnovata lo scorso marzo, tra il partito di Putin, Russia unita, e Salvini. “Chiediamo che la Lega disdica il rapporto con Russia unita”, aveva incalzato il segretario dem. “I fatti verranno evidenziati. Al di là di questa vicenda, è grave che la Lega non abbia disdetto il suo rapporto, il suo gemellaggio con il partito Russia unita, il principale del sistema politico russo”.
Fondi russi ai partiti italiani, tanto rumore (elettorale) per nulla?
Insinuazioni. Congiure. Cospirazioni. Tutte basati su un’ipotesi: quella secondo la quale fossero coinvolti anche i partiti italiani. Che però Gabrielli ha smentito. Nel corso dell’audizione del Copasir, oggi, venerdì 16 settembre, “sono stati forniti elementi, riguardanti le recenti dichiarazioni rese dall’amministrazione Usa in ordine alle attività di ingerenza russa nei processi democratici di diversi Paesi, dai quali non sono emersi profili concernenti la sicurezza nazionale del nostro Paese”, ha spiegato il presidente del Copasir, Adolfo Urso. Gabrielli, secondo quanto si apprende, ha anche riferito del colloquio di ieri fra il premier Mario Draghi e il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, nel corso del quale quest’ultimo ha garantito che non ci sono riferimenti a partiti italiani nel dossier. E allora? Tanto rumore (elettorale) per nulla?