Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Scuola, Bianchi: "No alla settimana corta come misura di risparmio energetico"

Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi: "Sono contrario all'idea che poiché c'è una emergenza deve essere la scuola la prima a pagare"

13 Settembre 2022

Scuola, Bianchi: "No alla settimana corta come misura di risparmio energetico"

fonte: imagoeconomica.it

A un giorno dall'inizio della scuola, il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi torna a parlare del tanto discusso tema della cosiddetta "settimana corta". "Noi - ha affermato Bianchi ospite a SkyTg24 - in sede di Consiglio dei ministri non ne abbiamo mai parlato. Io considero la settimana corta importante se sta dentro un piano didattico e non come misura di risparmio energetico", ha dunque precisato. 

Scuola, Bianchi: "No alla settimana corta come misura di risparmio energetico"

Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi ha poi continuato: "Sono favorevole a ogni situazione che permetta alla scuola, alle famiglie di ritrovarsi, sono contrario all'idea che poiché c'è una emergenza deve essere la scuola la prima a pagare". Lo ha affermato oggi, martedì 13 settembre 2022, ai microfoni di SkyTg24.

Ma già ieri, ospite a Unomattina, aveva detto: "Il governo non ne ha mai parlato perchè siamo convinti che tutti dobbiamo affrontare le problematiche  del caro energia, ma la scuola sia l'ultima, abbiamo già dato al Paese". Aveva parlato poi anche della presunta mancanza di docenti nelle scuole italiane. "Non mancano gli insegnanti", aveva risposto Bianchi.

"Abbiamo mantenuto il numero di docenti che avevamo prima del Covid, nonostante una forte riduzione degli studenti. Tra il 2021 e oggi sono stati persi quasi 200mila studenti", ha assicurato il ministro. "Abbiamo 801mila insegnanti e 650mila a tempo indeterminato" ha detto il ministro spiegando che ci sono anche più di 90mila insegnanti di sostegno e 25mila insegnanti che stanno concludendo il concorso. "Rimangono 45mila insegnanti a tempo determinato perchè sostituiscono quelli che vanno in aspettativa: rappresentano il 5 %", ha precisato.

"Diversamente dagli altri anni , abbiamo tutti quelli di ruolo e quelli a tempo determinato". E infine: "Il governo ha ritenuto che la fase di emergenza fosse conclusa. Abbiamo perso molto. Ma siamo pronti per ogni evenienza. Teniamo monitorata la situazione in ogni parte del Paese", ha concluso.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x