30 Agosto 2022
fonte: imagoeconomica.it
"Chi mette prima oggi la campagna elettorale rispetto all'emergenza bollette elettriche se ne assumerà la responsabilità": l'appello di Carlo Calenda suona come un monito. Il terrore per un inverno pieno di restrizioni, rincari e aziende che chiudono è tale da accomunare trasversalmente tutti i partiti, occasione rara nella storia repubblicana. Non mancano comunque le divergenze su come reagire alla crisi, anche all'interno dei singoli schieramenti. E, come vedremo, alcune idee sono più fattibili di altre. In particolare, il focus è sul price cap, che però, qualche giorno fa, è stato definito "irrealizzabile" dall'ex ad di Eni ed Enel, Paolo Scaroni: "Non lo vuole nessuno. Non lo vogliono i Paesi del Nord né il mercato, che alla fine comanda. L'Europa dovrebbe pensare soprattutto ad una politica energetica per il futuro, per evitare di avere i prezzi più alti di tutti anche quando la crisi sarà superata".
Mentre i prezzi del gas nell'eurozona raggiungono livelli da record, persino acerrimi nemici come Enrico Letta e Giorgia Meloni si sono trovati d'accordo sulla necessità di introdurre un qualche tipo di tetto. Sembra addirittura che la proposta di Calenda su una "tregua tra partiti" volta a risolvere la crisi del gas stia venendo, de facto, accolta silenziosamente da tutti. Questo nonostante, settimana scorsa, Di Maio, forte sostenitore del price cap, accusasse Salvini&Co di ambiguità. Gli appelli all'uscente governo Draghi si sprecano, il governo ha messo immediatamente in chiaro che non accetterà uno scostamento di bilancio, ossia non farà nessuna misura a debito. Si pone dunque il problema di come finanziare queste misure.
Il centrodestra appare sostanzialmente compatto: si chiedono interventi a lungo termine, e sì al tetto sul prezzo del gas purché sia un tetto europeo (preteso anche dal Partito Democratico). Tutti d'accordo anche sul razionamento. Una svolta interessante, considerata la matrice liberale rivendicata da Lega e Forza Italia. Forza Italia sostiene la necessità di tornare a guardare al nucleare, mentre Salvini guarda al modello francese in cui i rincari non possono superare il 4%, e il resto viene coperto dallo stato. Secondo Salvini, l'eccedenza dovrebbe essere coperta a debito, elemento su cui i compagni di coalizione sono tuttavia in disaccordo.
Il Partito Democratico sostiene la necessità di un tetto e prezzi regolati per 12 mesi. Nelle parole di Letta, il programma consta di tre punti: il primo è "mettere a livello nazionale un tetto al prezzo dell’energia in Italia, introdurre un regime di prezzi amministrati con il disallineamento tra i prezzi del gas e delle rinnovabili. Consentirà a imprese e famiglie di avere un prezzo calmierato e non soffrire per questi aumenti". Dunque, fare un distinguo tra le varie fonti di energia. Il secondo è una "luce sociale", energia a prezzi favorevoli a imprese e famiglie. Infine, "raddoppio dell’intensità del credito d’imposta per compensare gli extra costi per le imprese", energivore e non, volto a tutelare il turismo. Un programma costosissimo, in cui non è chiaro dove andrebbero presi i soldi. Letta ha espresso una posizione ambigua sullo scostamento di bilancio: da un lato "va evitato", dall'altro "evitare la recessione è più importante".
Luigi di Maio, dalla sua nuova lista Impegno Civico, ha una proposta ancora più estrema: far coprire allo stato l'80% delle spese energetiche, giacché "le bollette di alcuni imprenditori sono aumentate 10 volte". L'alternativa sarebbe "la chiusura di aziende, licenziamenti e ulteriori perdite per lo stato". Manovra chiaramente finanziata a debito.
Il Movimento 5 Stelle vorrebbe ancora che il governo coprisse il rincaro, facendo muro sul gas italiano e sulle rinnovabili: un piano, dunque, assolutamente inattuabile.
Calenda, oltre a spingere per l'interruzione della campagna elettorale, approva lo scostamento di bilancio e vorrebbe un piano d'emergenza approvato da Draghi prima delle elezioni. L'alternativa è "lasciare al vincitore un paese devastato".
Intanto, l'accordo in vista per un tetto europeo ha portato a un ribasso del prezzo del gas, dando un momentaneo sollievo ai mercati in panico. L'accordo, a lungo caldeggiato da Draghi, potrebbe finalmente vedere la luce.
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