20 Agosto 2022
Gli osservatori più attenti avranno notato il "silenzio assordante" che va avanti da giorni da parte di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi sulla polemica innescata da Carlo Calenda circa un possibile confronto televisivo a quattro. Non è affatto un caso ma si tratta di una strategia ben precisa a quanto siamo in grado di rivelare: a differenza della sinistra, il centrodestra non vuole dare l'impressione di essere diviso sulla questione anche se in realtà sia il leader del Carroccio che il Cavaliere muoiono dalla voglia di avere visibilità e di presentarsi ad un confronto televisivo con gli avversari di centrosinistra. La parola d'ordine però, spiega un big della coalizione, è quella di non distrurbare il "manovratore", cioè Giorgia Meloni, l'unica al momento che avrà il diritto di sfidare in prima serata e in diretta tv la sinistra.
Per questo Alberto Barachini, numero uno della commissione di vigilanza Rai (e di Forza Italia) si è limitato a chiedere una generica verifica sulla par condicio in TV senza spendere la sua autorevolezza per chiedere un confronto televisivo a quattro come vorrebbe Carlo Calenda. Il presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai chiederà all'Agcom, infatti, una verifica sulla parità di condizioni garantite dal Servizio Pubblico nei 'confronti' televisivi tra i leader politici. La preoccupazione del presidente della Commissione di Vigilanza Rai è quella di garantire agli esponenti politici, come previsto dalle norme sulla par condicio in pieno vigore dal 10 agosto, non soltanto spazi equivalenti ma anche di pari rilevanza mediatica e visibilità oraria. Nemmeno una parola però su un possibile confronto a quattro tra i leader politici.
Ancora oggi Carlo Calenda, leader di Azione, è tornato a picchiare duro sulla questione. D'altra parte ha l'esigenza di "recuperare" nei consensi mentre simmetricamente Meloni e Letta avrebbero tutto da perdere ed accettare un confronto con lui: "Neanche in Russia la televisione pubblica organizzerebbe un confronto due giorni prima del silenzio elettorale escludendo due coalizioni. Intervenga subito Agcom, Cda Rai e Fuortes. E a Enrico Letta dico: 'è questa roba qui che insegnavi in Francia? Vergogna'".
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