Elezioni 2022, le giravolte di Emilio Carelli

Eppure, quanto si sente parlare, Emilio Carelli sembra un politico navigato, certamente grazie ai tanti anni di giornalismo. Ciò che appare incomprensibile è il suo modus operandi politico; lasciando perdere la sua carriera professionale, costellata di successi, dal Tg5 a Sky tg24, quella politica sembra essere incomprensibile, indecifrabile, piena di scelte sbagliate e di compagni di viaggio al limite dell’imbarazzante.

A sorpresa, nel 2018, Emilio Carelli sceglie di candidarsi con il Movimento 5 Stelle; tutti pensarono che, in qualche modo, fosse la spia di Silvio Berlusconi all’interno del partito. Nel corso degli anni, del tutto incomprensibilmente, il suo attaccamento al Movimento si è fatto vero e reale, e tra i giornalisti suoi ex colleghi è dilagata ancor più incredulità. Con la scissione tra Giuseppe Conte e Luigi di Maio, il buon Carelli si è spostato a destra ma non in Forza Italia, come molti auspicavano, bensì con i fallimentari (politicamente, s’intende) Giovanni Toti e Luigi Brugnaro; durato come un gatto in tangenziale, da pochi giorni ha annunciato che seguirà Di Maio, assorbito a pieno titolo dal Partito Democratico (sì, quello di Bibbiano) per assorbire tre voti in più in Campania. Figura barbina.

“Mai con il Pd”, “il Pd è un partito vecchio”, “il Pd è vecchia politica”, “nel Pd personaggi loschi”, sono solo alcune delle frasi pronunciate dall’ex bibitaro dello stadio San Paolo di Napoli, ma ora c’è in ballo la poltrona, tanti soldi alla fine del mese, una fidanzatina da mantenere e il mettere il sederino al caldo del Parlamento, altrimenti il fancazzismo riempirebbe ancora le sue giornate. Ed anche qui stupisce, in maniera plateale,  la scellerata scelta di una persona (apparentemente) intelligente come Emilio Carelli, uomo di destra e ex berlusconiano di ferro. Come si cambia, per non morire (politicamente, s’intende).