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Requiem per la democrazia italiana: Carlo Calenda ride mentre noi assistiamo in silenzio, certi che il futuro sarà distopico

Tutti eroi della dissidenza, proprio come dopo la caduta del fascismo furono tutti eroi della Resistenza: Italietta furba e ignobile, come sempre

30 Luglio 2022

Requiem per la democrazia italiana: Carlo Calenda ride mentre noi assistiamo in silenzio, certi che il futuro sarà distopico

fonte: imagoeconomica.it

SCRITTI PANDEMICI
Requiem per la democrazia italiana
Oggi, 30 luglio 2022, mancano tre settimane al termine fissato dal Decreto elezioni per la raccolta delle firme. Mentre Pd, M5S, FI, Lega e FdI, Leu, Italia Viva, Coraggio Italia, +Europa-Centro Democratico e Noi con l’Italia fanno campagna elettorale, Alternativa, Italexit, Uniti per la Costituzione e il Partito Libertario aspettano che il Ministero dell’Interno stampi i moduli per l’autentica delle 750 firme necessarie in ciascun collegio elettorale per presentare le liste dei candidati.
Liberi in Veritate, il Comitato di cattolici tradizionalisti vicini a Monsignor Carlo Maria Viganò, ha deciso di non partecipare alle elezioni. Il motivo, è ovvio, è che in meno di tre settimane è impossibile raccogliere e autenticare le firme.
Così, grazie a un cavillo da azzeccagarbugli, con la complicità (del resto mai negata in questi due anni e mezzo) del Presidente della Repubblica, l’Italia impedisce alla dissidenza vera, quella “terrapiattista, no vax e antiscientifica” secondo i media nazionali, di partecipare alle elezioni “democratiche”.
Si dà il caso che chi scrive sia un avvocato iscritto all’Albo di Milano dal 1991 con un Master (LL.M., University of Alberta, 1988) in diritto internazionale. Si dà il caso che chi scrive sia un dissidente della prima ora, contrario già al primo lockdown imposto da Giuseppe Conte (quello col C.V. cosmeticamente ritoccato). Si dà il caso che, nella dissidenza, militino persone i cui C.V. (veri) attestano senza ombra di dubbio che non sono “terrapiattisti, no vax e antiscientifici”. Queste persone non saranno rappresentate in Parlamento a causa del cavillo da azzeccagarbugli e del ritardo con cui il Ministero dell’Interno nella consegna dei moduli.
Democrazia negata. Vergogna, l’ennesima.
Così, i dissidenti si spaccano in tre fazioni: quelli che invitano a votare per uno dei partiti tradizionali (“il meno peggio!”), quelli che invitano all’astensione e quelli (con tutta probabilità minoritari) che cercano di organizzare la raccolta e l’autentica delle firme.
Ci sono tante cose – alcune di gravità inaudita, come il Green Pass - che vorrei tanto venissero fatte pagare al Presidente Sergio Mattarella, ma questa ennesima porcata dà la misura della sua pochezza.
Purtroppo, non ho la fiducia nel popolo di altri, più illuminati, uomini della dissidenza. Penso che il popolo sia incapace di distinguere tra una notizia vera e la mistificazione dei media nazionali e, di conseguenza, non abbia gli strumenti per comprendere la gravità di ciò che è accaduto e sta accadendo.
Sono uno snob, elitario e solitario, convinto che non si giungerà mai a una Costituente, cosa sulla quale puntano due protagonisti della dissidenza quali il Professor Ugo Mattei e il Presidente Emerito Paolo Sceusa.
I miei sessant’anni di vita ai margini mi hanno allenato a non aspettarmi mai più di quanto sia realistico aspettarsi: in questo caso, una vittoria del centro destra che, per non gettare benzina sul fuoco, blandirà i dissidenti con la promessa di quarta dose su base volontaria.
Realisticamente, assisteremo al voltafaccia di qualcuno dei parlamentari che per due anni e mezzo hanno votato ogni Dpcm e Dl liberticida: tutti eroi della dissidenza, proprio come dopo la caduta del fascismo furono tutti eroi della Resistenza. Italietta furba e ignobile, come sempre.
Così, uomini e donne escrementizi continueranno a fingere di scontrarsi democraticamente nei talk show, quando ormai anche un normodotato ha gli strumenti per comprendere che i veri dissidenti sono stati esclusi, discriminati, resi inermi con un trucco degno di una commedia all’italiana.
Ci sarebbe un solo modo di fare sentire la nostra voce, uno soltanto, ma non servirebbe a nulla. Siamo minoranza, siamo democratici e non siamo violenti. Siamo gente che legge, che studia l’avversario sapendo che non può sconfiggerlo, che ha compreso il Great Reset e lo attende a occhi aperti perché sa che è ineluttabile. Siamo l’Italia migliore, sempre perdente. Siamo ciò che resta della coscienza civile, una flebile luce nel buio che si è steso sull’Occidente. Siamo Cassandre, grilli parlanti sempre inascoltati, profeti della sciagura che attende l’umanità, che è già incominciata, scatenata dai transumanisti malthusiani.
Mentre Carlo Calenda ride e allestisce il suo carrozzone di nani e ballerine, noi assistiamo in silenzio, certi (e a ragione!) che il futuro sarà distopico.
Democrazia italiana, Requiescat in pace.
di Alfredo Tocchi

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