Fiducia Governo, Draghi intenzionato a restare e parla con Giorgetti

Fiducia Governo, Draghi parla con Giorgetti per convincere la corrente meno governista della Lega e compattare la nuova "unità nazionale" a cui aspira

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, dopo un discorso volto a ribadire la necessità di un Governo di Unità nazionale e dopo aver invitato il Parlamento a ritrovare una nuova unità corale in modo da ribadire il patto di fiducia, si è recato nel secondo emiciclo del Senato per parlare con Giorgetti, ieri non presente a Palazzo Chigi quando Draghi ha invitato a colloquio Berlusconi, Tajani e Salvini alle 19,45, copo la telefonata Draghi, Berlusconi delle 19,30.

Fiducia Governo: perché Giorgetti non era a Palazzo Chigi ieri?

Da quel momento in poi la corsa del centrodestra a Palazzo Chigi per parlare col premier, un incontro che si è concluso alle 20,20 ed in cui pesava l'assenza di Giorgetti che, non a caso ha sempre ribadito di "essere per i tempi supplementari, ma che le squadre sono stanche". La mancanza di zelo con cui Giorgetti ha appoggiato l'ipotesi di un Draghi bis, seve aver insospettito l'ala governista per cui, seppure all'ultimo minuto, Draghi pare stia ricucendo proprio nell'aula di Montecitorio lo strappo che è andato ad allargarsi all'interno della Lega. 

Il presidente del Consiglio deve aver letto sui giornali dei malumori all'interno del centrodestra per aver incontrato solo Letta e non gli altri capi di partito. E così qualcuno deve aver consigliato al Presidente di appoggiare i capi di partito e qualche capo gruppo parlamentare, ma l'assenza di Giorgetti è stata rumorosa.