Crisi di Governo, la regia di Grillo dietro le "scelte" di Conte: il retroscena

Giuseppe Conte - da quanto è venuto a sapere Il Giornale d'Italia da fonti M5s affermate - sarebbe stato "comandato come un burattino" da Beppe Grillo, vero artefice dell'attuale crisi di Governo

La crisi di Governo avrebbe un unico e solo responsabile: Beppe Grillo. Stando a quanto è venuto a sapere Il Giornale d'Italia da fonti M5s affermate, infatti, non il leader del Movimento Giuseppe Conte, ma il comico genovese sarebbe il vero artefice della fine dell'esecutivo guidato dall'ex presidente della Bce Mario Draghi. Il Governo inciampa sul dl Aiuti, o meglio, inciampa su una postilla del dl Aiuti: il termovalorizzatore di Roma. Il Movimento 5 stelle ha detto no. E quando il Mo-vi-mento 5 stelle (la loro coerenza l'abbiamo appurata negli ultimi anni) dice no è no! Ma dietro a questo no perentorio - che poi tanto perentorio non era dato che i ministri pentastellati manco si sono dimessi e il dl Aiuti è passato comunque - ci sarebbe stato un solo regista: Beppe Grillo, appunto.

Crisi di Governo, la regia di Grillo dietro le "scelte" di Conte

Beppe Grillo sarebbe stato "L'uomo nell'ombra", il "grande burattinaio" che avrebbe pianificato la terza crisi di Governo i tre anni. A dirlo sono fonti ben inserite all'interno del Movimento 5 stelle. L'ex comico genovese era deluso dalla piega che stava prendendo il Movimento, sempre più in giù nei sondaggi. Inoltre Grillo avrebbe saggiato (soprattutto grazie al suo blog ma non solo) l'umore della "base pentastellata", scoprendo - per modo di dire - che molti non erano per nulla soddisfatti dalla piega che stava prendendo (anzi, che aveva preso) il Movimento. Da qui le "pressioni" su Conte per spingerlo a tradire Mario Draghi. Le stesse pressioni che - rivelano le stesse sopracitate fonti - non avrebbero avuto molto effetto su Luigi Di Maio, il quale avrebbe quindi deciso - anche per questo - di abbandonare il Movimento 5 stelle.

Uno spiraglio per la riappacificazione, in verità, tra Mario Draghi e Giuseppe Conte si era anche aperto, tra la giornata di martedì 12 e mercoledì 13 luglio. Tuttavia Grillo non ne avrebbe proprio voluto saperne. L'ex comico genovese e l'ex Premier si sarebbero prima sentiti al telefono e poi visti, in gran segreto, in un lussuoso ristorante in centro di Roma (dove per inciso avrebbero consumato un pasto leggero, visto il caldo, a base di pesce e verdure). Qui Grillo, tra un complimento a Conte, un rimprovero e qualche "consiglio fraterno", avrebbe "incentivato" l'ex Premier a rompere definitivamente con Draghi.

Quale sia stato il calcolo politico del garante del Movimento 5 stelle per il momento non è dato sapere. Forse intende recuperare i consensi di no-vax e filo-putiniani (anche se è più facile che questi guardino a Giorgia Meloni, che, a differenza del Movimento, si è dimostrata coerente con le sue idee e non ha approvato Green Pass, vaccino obbligatorio per gli over 50 e invio armi all'Ucraina). Sicuramente, tuttavia, Grillo era tranquillizzato dal fatto che gli esponenti 5 stelle avrebbero appoggiato la crisi. D'altra parte il vitalizio è ormai maturato, dato che prima della fine di settembre non si andrà alle urne. Rimane da capire se il Movimento ridiscuterà la questione del Secondo mandato, perché altrimenti molti esponenti non potrebbero presentarsi alle prossime elezioni. Siamo sicuri però che Grillo qualche gabola per accontentare i suoi se la farà venire in mente (se non ce l'ha già).