Generale Graziano: "Italia equidistante tra Usa e Russia, lo propose un ministro giallo-verde nel governo Conte"
Nel suo libro Missione il generale Claudio Graziano rivela della proposta di un ministro gialloverde, durante il primo governo Conte, in cui si propose una sorta di neutralità dell'Italia tra Usa e Mosca. Altri particolari su una riunione segreta in aule extraparlamentari in cui fu deciso di intervenire in Libia contro Gheddafi e poi di manomettere le navi in cui i migranti sarebbero saliti.
Come sarebbe andata l'Italia se fosse rimasto il governo giallo-verde? Probabilmente le posizioni così filo atlantiste non avrebbero preso il sopravvento. E quanto emerge dal racconto del generale Graziano che lascia trapelare di una prima riunione con il governo Movimento 5 stelle - Lega. Il generale aggiunge che alla proposta di un'Italia equidistante tra Usa e Mosca: "Mi fu chiesto un parere in quanto Capo di stato Maggiore della difesa e risposi che sarebbe stata una scelta avventata". Altri particolari aneddoti raccontati nel libro Missione, scritto con Marco Valerio lo Prete ed edito da LUISS University Press.
Il generale Graziano rivela: l'intervento in Libia contro Gheddafi deciso al Teatro dell'opera con Napolitano
La testimonianza è stata fornita dal generale Claudio Graziano che nella sua carriera ha supervisionato anche la nascita della difesa europea. Il generale non ha fatto il nome del ministro che aveva proposto questa linea, ma si limita a dire che sarebbe stata una scelta avventata. Non soltanto, ma aggiunge la sua diffidenza nei confronti di Mosca e dunque c'è da chiedersi se ha fornito il suoparere per una diffidenza di giudizio personale, oppure di reale pericolo per la difesa dell'Italia. L'aneddoto infatti prende il via dopo la missione della Crimea alla Russia e il ministro giallo-verde avrebbe proposto la coesistenza di due poli di potere a cui relazionarsi, uno quello occidentale e l'altro invece è rappresentato da Mosca. Se vogliamo si tratterebbe di un assetto ordinato e coerente anche con gli scambi commerciali che interessavano l'Italia dell'epoca.
Si tratta soltanto apri politici italiani svegliati all'interno del suo volume scritto con Marco Valerio lo Prete e intitolato Missione, edito da LUISS University Press.
L'altro aneddoto ad esempio è relativa all'entrata in guerra da parte dell'Italia nella Libia retta da Gheddafi. Il governo si trovava al Teatro dell'Opera per assistere al Nabucco di Riccardo Muti: nel primo intervallo i presenti appresero la notizia della risoluzione dell'ONU, e quindi si organizzò una riunione d'urgenza in una sala riservata del teatro. E' stato lì che l'Italia ha deciso di entrare in guerra ed ha espresso un parere favorevole per affiancare gli alleati contro Gheddafi. Al termine dello spettacolo ci fu una seconda riunione con il presidente Napolitano, il ministro degli Esteri Frattini che si collegò telefonicamente e i ministri presenti (come ricordato da Repubblica, questi all'epoca erano Berlusconi e La Russa) che contribuirono alla decisione.
Il generale Graziano rivela: all'Italia fu chiesto di sabotare i barconi destinati a viaggi dei migranti
Il terzo e ultimo aneddoto invece mette i brividi: nel 2015 è stato chiesto ai militari italiani di lavorare al "secondo cerchio", una strategia per affondare o rendere inutilizzabili barconi libici su cui sarebbero trasportati i migranti. Questa azione, realizzata tramite l'infiltrazione nella marina libica, avrebbe potuto affondare le imbarcazioni quando erano ancora ormeggiate nel porto tripolitano ma c'era anche la possibilità che queste venissero utilizzate ugualmente poi si sarebbero rivelate inefficaci per raggiungere le coste italiane quindi avrebbero causato un certo numero di vittime. È importante notare infatti come gran parte dei migranti annegati nel mare come evidenziato quasi sempre dalle cronache di tutti i salvataggi provenivano da imbarcazioni la cui sicurezza non era garantita e non erano adatte a poter effettuare un viaggio in mare, benché cariche di persone.
Va sottolineato che anche nel vertice Draghi Erdogan è stato proposta una collaborazione tra forze armate turche e italiane nella costituzione delle "nuove forze armate libiche" oltre alla discussione del piano migranti.
di Maria Melania Barone