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Armi a Kiev, vertice sospeso: M5s convoca Consiglio nazionale d'urgenza

All'interno del Movimento è ancora scontro sul documento. Il M5s chiede di "coinvolgere il Parlamento, ferme restando" le procedure già previste

21 Giugno 2022

Draghi Di Maio

Draghi Di Maio

Niente da fare per quanto riguarda il vertice diramato per stamattina martedì' 21 giugno  si vota la risoluzione sulle armi a Kiev. Mario Draghi sarà in Senato alle 15.30 dove probabilmente annuncerà la dose massiccia di aiuti verso l'Ucraina. La riunione di ieri non ha portato riscontri significativi ecco perché oggi alle 8.30 si tornerà a discutere cercando di mediare anche coi 5 stelle che da tempo fanno la voce contraria.

Armi a Kiev, oggi nuovo vertice: si cerca di accontentare il M5s

Sulle armi a Kiev, Mario Draghi vuole arrivare a un testo di maggioranza che possa dare un’immagine di unità del Paese e garantire tutte le parti: la stabilità del governo ed esaudire la richiesta dei gruppi parlamentari. Al M5s non va ancora bene la menzione di un piano di pace e di un impegno per la de-scalation. La proposta di testo avanzata da palazzo Chigi recitava: "Impegna il governo a continuare a garantire il coinvolgimento delle Camere, secondo le procedure previste dal decreto legge 14/22, in occasione dei più rilevanti summit riguardanti la guerra in Ucraina e le misure di sostegno alle istituzioni ucraine, ivi comprese le forniture militari".

Sul primo punto 5 Stelle vogliono un passo in più: una nuova formulazione che consiste nel "coinvolgere il Parlamento, ferme restando" le procedure già previste. Nel testo sono compresi anche altri fattori scottanti come la richiesta d'ingresso nell'Ue dell'Ucraina, il Repower Eu sull’energia e il patto di stabilità. Oltre agli aiuti alle famiglie e alle imprese messe a dura prova dall'impatto della guerra.

Il M5s spera di arrivare ad un accordo. Sembra già sparito il veto alle armi da mandare a Kiev, mentre la nota diramata dopo il Consiglio Nazionale chiedeva "un più pieno coinvolgimento del Parlamento con riguardo alle linee di indirizzo politico che verranno perseguite dal governo nei più rilevanti consessi europei e internazionali, inclusa l’eventuale decisione di inviare a livello bilaterale nuove forniture militari".

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