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Pietro Polizzi di Forza Italia arrestato a Palermo: "Patto con la mafia"

Il candidato di Forza Italia a Palermo Pietro Polizzi, 52 anni, era già stato consigliere provinciale e consigliere regionale

08 Giugno 2022

Pietro Polizzi di Forza Italia arrestato a Palermo: "Patto con la mafia"

fonte: facebook @toninofrisina

Pietro Polizzi, il candidato di Forza Italia è stato arrestato la mattina di mercoledì 8 giugno 2022 a Palermo, in Sicilia: l'accusa che gli viene mossa è quella di aver fatto, per scopi elettorali, un "patto con la mafia". Così il suo nome, nel giro di pochi minuti, fa il giro del web e dei social e la notizia scatena grande indignazione. L'indagine a suo carico è stata aperta e chiusa a un tempo record. Il gip ha emesso il provvedimento in circa 4 giorni. Pietro Polizzi, siciliano di 52 anni, era già stato consigliere provinciale e consigliere regionale.

Pietro Polizzi di Forza Italia arrestato a Palermo: "Patto con la mafia"

Pietro Polizzi è molto conosciuto a Palermo, sua città natale. Nato il 21 febbraio del 1970, il candidato di Forza Italia ha un passato da consigliere provinciale prima e da consigliere comunale poi. Nel luglio 2008 era arrivata la sua prima elezione. Allora era esponente dell'Udc, l'Unione di Centro nel capoluogo siciliano. Nel 2012, quattro anni dopo, venne eletto consigliere comunale. 

Dopo aver lasciato le fila dell'Udc, si era spostato dentro il partito oggi guidato da Silvio Berlusconi, Forza Italia, con il quale era candidato. Oggi però arriva la notizia del suo arresto. Ma cos'è successo di preciso? L'accusa che gli viene mossa è una e ben precisa: il siciliano avrebbe portato avanti uno "scambio elettorale politico-mafioso". l gip ha emesso il provvedimento in circa 4 giorni.

Il candidato di Forza Italia avrebbe incontrato il 10 maggio scorso il costruttore Agostino Sansone, fratello di Gaetano Sansone, noto per essere proprietario della villa di via Bernini, a Palermo, in cui il boss mafioso Riina passò gli ultimi mesi di libertà prima dell'arresto nel 1993. Quel giorno gli investigatori avevano intercettato Sansone e avevano così potuto ascoltare in diretta la "promessa di appoggio alle prossime comunali in cambio dell'assicurazione del sostegno" da parte di Pietro Polizzi.

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