07 Giugno 2022
Ruggero Invernizzi, 65 anni, è pavese e chirurgo vascolare. Eletto per la prima volta nel 2018 consigliere regionale, diviene Presidente della Commissione Agricoltura nel maggio dello stesso anno. Ha ricoperto la carica di Vicesindaco di Garlasco dal 1993 e dal 1997 a 2006 è stato assessore all’agricoltura, caccia e pesca della provincia di Pavia. Eletto nuovamente consigliere provinciale nel 2006, gli è stato affidato l’incarico di assessore all’ambiente, ruolo riconfermato anche nel 2016. È stato inoltre candidato Presidente della Provincia di Pavia per la coalizione Pdl-Lega nel 2011; fra gli altri ruoli rivestiti, anche quello di consigliere ERSAF per il decennio 2000-2010.
La gavetta politica non è mancata e l’elezione a consigliere della Regione Lombardia è un eccellente apice. Come si trova nel ruolo Presidente della commissione agricoltura?
«La mia elezione a Presidente della Commissione Agricoltura nel 2018, e successiva riconferma a metà mandato consiliare, sono stati sia un punto di partenza che un punto di arrivo della mia storia di impegno civico e amministrativo. Dal 1997 infatti, quasi ininterrottamente mi sono occupato come consigliere e assessore provinciale a Pavia di tematiche quali agricoltura, caccia, pesca. Regione Lombardia è la regione più agricola d’Italia e la mia provincia è fra quelle che hanno un grande numero di aziende agricole attive sul territorio, oltre 6000. Ricoprire questo ruolo, dunque, è stato un punto d’arrivo ideale perché ho messo a frutto la mia esperienza amministrativa passata e, al contempo, un punto di partenza perché mi ha consentito di avere un focus maggiormente completo su tematiche agricole a livello regionale: “un’università dell’agricoltura”.»
Sotto questo punto di vista, quanto ancora c’è fare in Lombardia?
«C’è sempre da fare, nel corso del mio mandato mi sono trovato ad affrontare, oltre alla gestione dei progetti di legge o atti ordinari quali le leggi sulla semplificazione, sull’ordinamentale e i provvedimenti di bilancio, varie emergenze. Penso, ad esempio, al problema grave della siccità, a quello della peste suina africana, al tema del contenimento della fauna selvatica che provoca danni a colture ed infrastrutture. Non dico che la commissione che presiedo sia deputata solo alle emergenze ma, certamente, il comparto agricolo in questi ultimi anni ne ha patite molte, non ultimi, i rincari in tema di energia e carburanti che lo hanno ulteriormente penalizzato. Mi sono mosso, senza indugio, su questo tema specifico, assieme al collega Matteo Piloni, con una risoluzione ad hoc approvata, velocemente, sia dalla commissione che presiedo che dall’aula consiliare.»
Tra il popolo, le preferenze bisogna sudarsele. Che strategia ha usato per convincere i suoi elettori?
«Sono sempre in stretto contatto e dialogo con i miei elettori: il confronto con la base elettorale non è mai venuto meno nel corso delle mie esperienze politico-amministrative fin dalla mia elezione, nel lontano 1993, come Vicesindaco di Garlasco, città dove abito tuttora. Quale Presidente della Commissione Agricoltura ho intrapreso, da tempo, un viaggio fra le mie terre pavesi che mi sta portando a visitare aziende, agriturismi, comuni del mio variegato territorio. Il rapporto con i sindaci è fondamentale per un proficuo e produttivo dialogo fra Istituzioni, sì diverse ma, che operano con il medesimo interesse ovvero il bene comune della Provincia di Pavia e dei suoi municipi.»
Il 12 giugno, ci saranno le amministrative e Lei si sta concentrando ovviamente sulle realtà lombarde, tra incontri, comizi e ascolto dei cittadini. Quali le stanno particolarmente a cuore?
«In Provincia di Pavia si voterà in 17 comuni, molte sono realtà medio-piccole. C’è, però, fra le altre il comune di Mortara che supera i 15.000 abitanti. Mi sono recato dovunque sia stato invitato per supportare i candidati sindaco: nelle ultime due settimane, ad esempio, sono stato a Rivanazzano Terme a sostegno del candidato Romano Ferrari, a Godiasco Salice Terme a supporto del sindaco uscente nonché ricandidato Fabio Riva e non ultimo a Gambolò a sostegno del candidato sindaco Antonio Costantino. La sfida più affascinante resta, comunque, quella di Mortara dove Lega e Forza Italia tornano a correre assieme dopo diversi anni grazie al sapiente lavoro dei dirigenti locali. Lì mi sono personalmente impegnato assieme al coordinatore provinciale, Onorevole Alessandro Cattaneo, e ai referenti locali sia per la presentazione dei candidati e dell’aspirante sindaco Gerry Tarantola sia nella visita al mercato cittadino il venerdì.»
Come ha preso la piena assoluzione del Presidente Attilio Fontana? Secondo Lei, c’è stato più accanimento del solito perché soggetto pubblico di centrodestra?
«Ho accolto con soddisfazione personale l’assoluzione del Presidente Fontana che pochi giorni dopo è venuto in aula accolto dall’affetto sincero della sua maggioranza. Non entro nel merito della vicenda giudiziaria in sé, sia il Presidente che i suoi legali hanno fatto ampia chiarezza nel merito di come siano andate le cose e, il solo fatto che le accuse siano decadute perché “il fatto non sussiste” con pieno proscioglimento del nostro Governatore, dice tutto. Umanamente sono contento per Attilio perché si è chiusa nel migliore dei modi una vicenda che, invece, avrebbe potuto diventare lunga e tormentata.»
Dopo le amministrative, subito con la testa alle regionali?
«Un passo per volta, intanto pensiamo alle amministrative di domenica prossima e al referendum per cui si parla troppo poco con il rischio di sprecare l’ennesima occasione strategica per i cittadini per dire la loro opinione su cinque quesiti rispetto ad una tema critico da anni com’è la giustizia in Italia. Si tratta di un’occasione unica anche alla luce del fatto che cadrà alla vigilia del pronunciamento del Senato in merito alla Riforma Cartabia. Quanto alle regionali, siamo entrati nell’ultimo scorcio di questa legislatura, quello più decisivo in cui, come sempre, dedicherò e, anzi, moltiplicherò i miei sforzi verso il mio territorio pavese. Le regionali del prossimo anno, come le politiche del resto, saranno un passaggio fondamentale, uno dei più significativi per me, e per il mio viaggio nella politica.»
Come sono i rapporti con il presidente Silvio Berlusconi, che in questo momento sembra essere rinato tra lo scudetto del Milan, la promozione del Monza e la grande rimonta nei sondaggi di Forza Italia?
«Il Presidente Berlusconi, che ho avuto modo di incontrare alcune volte negli anni in qualità di candidato Presidente della Provincia di Pavia nel 2011 e in seguito anche come consigliere regionale, ha avuto una settimana, la scorsa, molto fortunata e, lo dico da interista, sia lo scudetto del Milan che la storica promozione in serie A del Monza rappresentano il perfetto manifesto di come i suoi sogni possano divenire realtà: con capacità, impegno e abnegazione verso l’obiettivo prefissato. La stessa Forza Italia nata dal suo ingegno e visione nel 1994 e a cui io ho aderito nell’immediato con una tessera oggi storica che conservo gelosamente, rappresenta tuttora un baluardo fondamentale del centro destra con i suoi valori popolari, europei e riformisti. Sono convinto per questo che, nonostante taluni non la pensino così, il nostro partito saprà farsi valere nelle prossime competizioni elettorali e giocare il suo ruolo centrale di perno della coalizione.»
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