Armi all'Ucraina, la maggioranza è divisa: nessun voto di fiducia
Non solo M5s: anche Lega e Forza Italia sono contrari al continuo invio di armi in Ucraina. Il Pd invece non si smuove: "Massimo sostegno alla linea Draghi-Guerini"
Maggioranza divisa sullo scottante tema dell'invio di armi all'Ucraina: sono troppi i dubbi, troppi gli italiani contrari, troppe le ombre e anche le possibili ripercussioni negative in Italia. E mentre le forze politiche continuano a chiedere al Presidente del Consiglio Mario Draghi di riferire in Parlamento e di votare sul nuovo invio di aiuti militari a Kiev, il voto di fiducia slitta. Il M5s non ha dubbi: come ha già ribadito più volte il leader del Movimento ed ex premier Giuseppe Conte "l'Italia ha già dato e ora è il momento di dire basta all'invio di armi a Zelensky". Arrivano poi le parole del numero uno di Forza Italia Silvio Berlusconi che, a tal proposito afferma: "Noi, mandando armi all'Ucraina, siamo già in guerra". Anche Matteo Salvini è sulla stessa linea: "Così facendo, continuiamo ad allontanare la pace".
Armi all'Ucraina, maggioranza divisa: i dubbi dei partiti
Dopo il no all'invio di armi in Ucraina di Giuseppe Conte, si aggiunge anche quello di Matteo Salvini. Il leader della Lega, uscendo da Palazzo Chigi, sostiene che "mandare aiuti militari inizialmente era giusto, ora sono convinto che allontani la pace". Ma, nonostante ciò, lo stesso Salvini fa sapere che, al momento, un nuovo voto di fiducia non è previsto.
Alle parole del numero uno del Carroccio, si aggiungono poi anche quelle del Cav che, proprio ieri, martedì 17 maggio 2022, ha invitato ad Arcore Matteo Salvini e Giorgia Meloni per parlare delle prossime mosse del Centrodestra. "Adesso, dopo le armi leggere, mandiamo cannoni e armi pesanti. Siamo in guerra anche noi", ha detto Silvio Berlusconi nel corso di un'iniziativa del suo partito, Forza Italia.
Armi all'Ucraina, Pd favorevole: "Non sono strumenti di offesa"
Della linea opposta è invece il Centrosinistra: il Pd, di cui, tra gli altri, fa parte il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, rimane favorevole all'invio di armi in Ucraina. Il segretario Enrico Letta nei giorni scorsi ha dichiarato che il mandare aiuti militari a Kiev e al presidente Volodymyr Zelensky non deve essere concepito come uno "strumento di offesa e di aggressione in territorio russo".
Graziano Delrio, in un’intervista con La Stampa, lo scorso 8 maggio, aveva ribadito: "Diamo agli ucraini strumenti per difendersi e non per offendere. E questa resistenza ha impedito che la prepotenza e la forza trionfassero sul diritto. "Dai dem dunque arriva il "sostegno massimo alla linea Draghi-Guerini".