17 Maggio 2022
fonte: imagoeconomica
Il centrodestra si riunisce: oggi Silvio Berlusconi accoglie nella sua villa di Arcore Matteo Salvini e Giorgia Meloni. I leader rispettivamente di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia non si riunivano dagli screzi derivanti dalla rielezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica. L'ex premier ospita nella propria dimora Salvini e Meloni che non si vedevano da tempo. Il numero uno del Carroccio si dice "molto soddisfatto", mentre FdI dichiara: "Positivo essersi incontrati, ma l'unità della coalizione non basta declamarla". Berlusconi non ha dubbi: "Solo un pazzo potrebbe pensare di mandare all'aria questa coalizione". Sembra che durante l'incontro Salvini e Meloni abbiano "messo da parte" le divergenze mostrate dopo il Mattarella-bis. "Nessuna spaccatura", riferiscono dunque le voci vicine ai vertici del centrodestra.
Il primo a lasciare Arcore è Matteo Salvini che, accompagnato da Roberto Calderoli, si dice "molto soddisfatto". Un'ora dopo esce anche la leader di FdI Giorgia Meloni, insieme al vicepresidente del Senato Ignazio La Russa. Silvio Berlusconi afferma: "Il centrodestra è unito" e se non fosse così "perderemmo le elezioni". E ancora: "Solo un pazzo potrebbe pensare di mandare all'aria questa coalizione. Si vince se si è uniti".
"Per quanto riguarda le elezioni nazionali, abbiamo tutti convenuto che la prima cosa da fare è stendere un programma da far conoscere agli elettori", continua l'ex premier. "Ho distribuito il programma del 2018 e alla prossima riunione ciascuno porterà le proposte e le aggiunte'', spiega Berlusconi.
"È sicuramente positivo essersi incontrati, ma l'unità della coalizione non basta declamarla. Occorre costruirla nei fatti", scrive invece in una nota il partito di Giorgia Meloni dopo il vertice del centrodestra. "Fratelli d’Italia, nel confermare la sua indisponibilità a qualsiasi futura alleanza con il Partito democratico e/o Cinquestelle, confida nella stessa chiarezza da parte degli alleati, convinta che occorra essere uniti non solo nella forma ma anche nelle scelte, nei progetti e nei programmi", si legge ancora.
"Se è positiva - osserva FdI - la comune contrarietà ad una futura legge proporzionale per le elezioni politiche, restano ancora fumose le regole d’ingaggio sulle modalità con cui formare liste e programmi comuni. Su 26 città capoluogo sono solo 5, ma purtroppo importanti, le città in cui il centrodestra andrà diviso al primo turno ma restano ancora diversi nodi aperti. A partire dalla non ancora ufficializzata ricandidatura del presidente uscente Nello Musumeci in Sicilia, su cui la personale dichiarata disponibilità di Silvio Berlusconi si è fermata di fronte alla richiesta di Matteo Salvini di ritardare l’annuncio del candidato. Analogamente", se "è positiva" la "comune contrarietà" ad una legge proporzionale per le politiche, "restano ancora fumose" le "regole d’ingaggio sulle modalità con cui formare liste e programmi comuni".
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